DOVE NASCONO I CAMPIONI DI DOMANI…

 

Il variegato mondo del cross si compone di tante sfaccettature, a partire da quella, più nota, del mondiale MX, con i suoi campioni, tra cui il nostro 9 volte iridato Antonio Cairoli, con il suo ambiente, le sue passioni, titoli sportivi ed interessi economici che talvolta prevaricano il vero spirito del motocross, per scendere alle attività nazionali, fino a giungere ad un livello che, forse, più di altri rappresenta il vero spirito di questa attività sportiva. 

Si tratta delle attività dei Campionati Regionali dove, il più delle volte con pochi mezzi e tanta passione, si svolgono gare che raccolgono una pluralità multiforme di riders, appassionati di tutte le età, talora anche “vecchie glorie”, che, ginocchia scricchiolanti permettendo, sanno ancora mettersi in gioco e dare sfogo alla propria passione misurandosi, più o meno goliardicamente, contro avversari che il più delle volte sono in prima istanza amici. 

Persone di tutte le età, sesso, ceto sociale e quant’altro possa essere categorizzato, tutti accumunati dalla stessa passione, tutti disposti allo stesso sacrificio, tutti incuranti delle condizioni meteo, della polvere, magari anche di qualche infortunio, che vedono nel motocross una modalità per svolgere in modo competitivo ma anche goliardico quello sport che amano. 

 

 
Un’attività che trova il suo svolgimento su una multiformità eterogenea di tracciati, a partire da quelli che in passato hanno visto lo svolgersi di eventi anche importanti, sino a giungere a quelli che, talora magari per un solo appuntamento, vengono estemporaneamente creati tra le campagne su terreni che, al termine delle gare, vengono restituiti alla loro destinazione agricola ed alle relative coltivazioni. 

Campionati svolti sotto l’egida dell’ASI che si svolgono da febbraio a novembre, in un panorama multiforme che vede impegnate in pista non solo le “classiche” categorie MX1 e MX2, ma anche le Moto Storiche, i Quad, i Sidecar e, forse la categoria che più di ogni altra attira un misto di tenerezza, simpatia ed ammirazione, quella “Mini”, dedicata ai piccoli (glielo si augura) protagonisti del futuro. 

Una categoria, quest’ultima, che merita un occhio di riguardo, nella quale partecipano bimbi (e bimbe) a partire dai 8 anni di età su moto di 65 cc. di cilindrata, piccoli protagonisti che ci mettono tutto il loro, diciamolo chiaramente, ammirevole, impegno, quasi scontato dire figli (o nipoti) di appassionati, riders o ex corridori, che raccolgono l’entusiasmo e l’incoraggiamento di coloro i quali, per la maggioranza genitori, parenti ed amici, si raccolgono a bordo pista. 

 

 
Senza voler esagerare e profetizzare successi, giusto anche rilevare come qualcuno/a di loro evidenzi già un più che discreto talento ed una buona tecnica; gare “vere” e, proprio perché riflettono le sensazioni dei piccoli protagonisti, emozionanti, e che non possono non strappare un sincero applauso a favore di tutti, indipendentemente dalla posizione acquisita in gara. 

Comportamenti, in questo merito dei genitori, in pista e fuori, di questi “mini centauri”, caratterizzati da un atteggiamento ed un approccio corretti, giustamente nei limiti di una competitività equilibrata, sana ma non esasperata, e sempre comunque “giocosi” (non si dimentichi che si tratta sempre di bimbi) e mirati al divertimento ed alla condivisione della propria passione. 

 

 
Un mondo umile, al quale chi organizza gli eventi dà in modo silenzioso e nell’ombra il proprio contributo con un lavoro oscuro ma di grande valore sportivo, cui ingiustamente non viene dato il giusto risalto e la doverosa evidenza, che vale la pena condividere ed apprezzare, quel substrato di semplicità e sacrificio che dovrebbe stare alla base di una sana pratica di un’attività sportiva, e dal quale talora piccoli protagonisti sono cresciuti sino a diventare nel tempo campioni che hanno regalato successi e raccolto l’entusiasmo di tanti appassionati.

 

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