Blocco dei diesel, i sindaci di Roma, Milano e Torino non rispondono alle richieste di chiarimenti

 

Automoto.it da mesi è impegnato in una campagna di informazione che ha l’obiettivo di fare chiarezza sulla questione della mobilità presente e futura dei veicoli a motore nei centri urbani, per dare agli automobilisti un quadro chiaro della situazione, evitando che le recenti dichiarazioni rilasciate da alcune giunte comunali, creino falsi allarmismi. Dato per assodato che tutti ci stiamo impegnando per avere un futuro ad emissioni tendenti a zero, non è giusto discriminare e considerare obsolete tout court alcune tecnologie – come il diesel – che hanno raggiunto livelli di prestazioni molto elevati e che sono tutt’altro che nocive, rischiando così di bloccare il mercato e di dare anche una cattiva informazione sui temi di inquinamento ambientale e sostenibilità.

 

Abbiamo già raccolto pareri autorevoli di professori universitari, di dirigenti di alcune delle principali case automobilistiche e del presidente UNRAE Michele Crisci. Ciascuno di loro ha voluto dare la propria versione sullo stato di fatto delle motorizzazioni e sul loro futuro, concordando sulla necessità di non creare falsi allarmismi che frenino gli automobilisti dall’acquistare l’una o l’altra tecnologia. Purtroppo all’appello mancano le risposte di tutte tre le amministrazioni comunali che abbiamo interpellato.

 

I SINDACI NON RISPONDONO DEI LORO DIVIETI E ALLORA PERCHE’ LI HANNO IMPOSTI?

 

Chiara Appendino, Virginia Raggi e Giuseppe Sala, i Sindaci che nel corso degli ultimi mesi hanno ripetutamente “dichiarato guerra” ai diesel, senza distinzioni. Noi abbiamo rivolto le stesse domande alle tre giunte per ottenere maggiori dettagli sulle loro dichiarazioni che appaiono troppo drastiche, poco scientifiche e che si abbattono sui cittadini dei tre Comuni creando un effetto panico. Purtroppo, dopo oltre un mese, non abbiamo ancora ottenuto una sola risposta, solo temporeggiamenti inutili.

Noi abbiamo rivolto le stesse domande alle tre giunte per ottenere maggiori dettagli sulle loro dichiarazioni che appaiono troppo drastiche, poco scientifiche e che si abbattono sui cittadini dei tre Comuni creando un effetto panico. 

 

I Comuni di Milano, Roma e Torino fanno fronte unico, le telefonate e le richieste di interviste – di seguito riportiamo gli screenshot di una piccola selezione delle email inviate – al Sindaco Giuseppe Sala e a Marco Granelli Assessore a Mobilità e Ambiente del comune di Milano, al Sindaco Virginia Raggi e a Linda Meleo Assessore alla Città in Movimento del Comune di Roma e infine al Sindaco di Torino Chiara Appendino e al suo portavoce Luca Pasquaretta, sono tutte ancora in attesa di risposte.

 

Ci sembra un atteggiamento del tutto controproducente, anche perché, se una decisione è stata presa, deve essere stata ben ponderata e dunque non si capisce perché non venga naturale spiegare alla stampa le motivazioni di tali scelte. Così facendo, al contrario, si alimenta un clima di ancora maggiore incertezza e incomprensione che non fa che peggiorare una situazione già critica, fornendo un disservizio ai cittadini dei Comuni coinvolti che in questo modo non capiscono cosa fare delle proprie automobili e perché.

Sicuramente questo silenzio ci spinge a proseguire nella nostra inchiesta e quindi torneremo presto con nuove notizie sull’argomento.

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