BLANCPAIN, AGOSTO, TEMPO DI RIPOSO E DI LAVORO

 

Dopo sette gare, sulle dieci previste dal calendario, ultima delle quali la 24 ore di Spa Francorchamps, è arrivato per tutti i partecipanti alla Blancpain GT Series il momento di prendersi un momento da un lato di riposo e di “recupero”, dall’altro di lavoro utile affilare le armi e sistemare eventuali dettagli, in vista del rush finale che porterà all’aggiudicazione del titolo di questa serie. 

Un mese giusto di “sosta”, al termine del quale le ostilità riprenderanno sul mitico tracciato del Nurburgring, prima che le prove dell’Hungaroring e di Barcelona vadano a chiudere il campionato; il tutto prima di un mese di settembre che vedrà lo svolgimento delle ultime tre gare, nel quale tutti si giocheranno il loro “all in” e metteranno in pista quanto saranno stati in grado di approntare in questo mese di agosto che, si può starne sicuri, non sarà certo di inattività.

 

 
Dando un’occhiata a quanto occorso sinora, se in Belgio è stata la Porsche a vincere, seconda vittoria della casa tedesca nella serie, ogni gara del campionato ha visto il successo di un team diverso, un equilibrio che rende problematico qualsiasi pronostico si voglia fare, un livellamento di valori ed un’alternanza di vincitori che non può che fare bene a questa serie automobilistica, non solo per quanto riguarda l’impegno da parte dei team partecipanti, teso ad un continuo miglioramento delle vetture, ma anche per quanto relativo all’attenzione ed il successo che il Blancpain riscuote, sia da parte dei media per quanto riscontrabile dalle relative “coperture”, sia da parte di un pubblico sempre numericamente presente ed entusiasta. 

Se prima della maratona belga le situazioni di classifica sembravano avere una loro identità, come in tutti i campionati che si rispettano è bastato un evento per rimettere tutto in discussione; per quanto riguarda le classifiche, la gara in Belgio ha rimescolato le carte e, ad oggi, la classifica piloti vede al comando la coppia composta da Maro Engel e Luca Stolz, che hanno approfittato del piazzamento ottenuto per scalzare dal comando la coppia italiana Andrea Caldarelli e Marco Mapelli, mentre la classifica per team vede al comando la Orange 1 FFF Racing Team con soli quattro punti di vantaggio sulla Black Falcon, con tutti gli altri team più staccati, anche se matematicamente non ancora tagliati fuori dai giochi per la vittoria finale.

 
Se da un lato si segnala un gruppo di vetture che appare prestazionalmente più competitivo, e che può essere identificato in Bentley, Ferrari, Lamborghini, Porsche, Audi, cui segue immediatamente a ruota Mercedes AMG, che appare al momento un pelino meno consistente, perlomeno sotto l’aspetto della continuità di rendimento, si evidenzia altresì un secondo gruppo, composto da Aston Martin, BMW, Honda e Lexus, che dati alla mano sembrano avere qualcosa in meno delle contendenti in tema di competitività. 

 

 
Per carità, non si dimentichi che i piloti sono l’elemento determinante che fa la differenza, che i “top team” hanno piloti di primissimo livello, e che, per citare un esmpio, Barthez (grande portiere di calcio ma non di certo altrettanto grande pilota) non è Rigon , Molina o altri, ma è anche vero che l’equipaggio che ha vinto, anzi dominato, a Le Castellet non era formato da Hamilton, Vettel e Bottas, ma da tre buoni piloti che quest’anno non erano mai stati tra i protagonisti. 

Non facile pertanto eseguire pronostici su un campionato dove l’equilibrio è l’elemento caratterizzante e dove le variabili che vanno a determinare il risultato finale delle gare sono molteplici, a partire da quelle umane (errori), per proseguire con quelle tecniche e/o meccaniche, per terminare con quelle della sorte e/o meteorologiche, solo per limitarsi a quelle più immediatamente evidenti. 

Volendo peraltro appellarsi ai ricorsi storici, non dovrebbe essere un’eresia concettuale l’affermare che si sta reiterando la stessa situazione, con eccezione di alcune edizioni degli anni ’70 – ‘80, in cui vi era quasi sempre una sola vettura dominatrice, che si poteva evidenziare nel Campionato del Mondo Prototipi. 

Un mese giusto, e la serie andrà a snocciolare i suoi ultimi tre appuntamenti, al termine dei quali potremo salutare i nuovi campioni di questa serie sempre entusiasmante. 

Foto archivio gara di Le Castellet

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