Arnoux, vorrei Leclerc alla Ferrari, ma il duello con Gilles fu roba da galera!

 

Camminata solita, sguardo scanzonato, al GP di Francia non poteva mancare Reneè Arnoux, il pilota che proprio in un GP di Francia,  a Digione, ha scritto una pagina unica della storia della F.1 nel famoso duello con Gilles Villeneuve che è diventato un pezzo di antologia delle corse. Altri tempi, di cose simili non se ne erano viste prime e non se ne sono viste dopo, quindi qualcosa di unico, che con le regole attuali non vedremo probabilmente più in vita nostra…”Per forza – dice Reneé – se avessimo fatto quel duello con le regole di oggi, ci avrebbero messo in galera per due anni di fila, buttato la chiave e avremmo dovuto fare una serie di seminari per parlare di sicurezza stradale… Per forza che oggi non ci provano, ma a dire il vero è qualche anno che la F.1 non presenta più occasioni del genere. Colpa delle regole, di sicuro, e dei piloti attuali, cresciuti con altra mentalità e altro spirito”.

 

Insomma, al solito la F1 di ieri meglio di quella di oggi, il solito tormentone dei bei tempi andati…“Per niente. Ai miei tempi c’erano tante cose che non andavano bene, si moriva spesso e questo era molto brutto. Però era una F.1 dove contava l’uomo, dove non c’erano alettoni mobili per sorpassi artificiali, dove valeva la bravura e il rischio. Poi chi aveva la macchina migliore stava davanti o se eri indietro ti inventavi qualcosa per superare. Oggi non lo fai e la colpa è delle regole. Che senso ha avere un alettone mobile che ti fa guadagnare 20 km/h per sorpassare quello davanti? Che senso ha avere alettoni anteriori che costano come una villa al mare e che appena sei a 600 metri da quello davanti smette di funzionare e non riesci a stargli in scia perché balla tutto? In questo era meglio la F.1 di una volta, perché più semplice”.

 

 Il famoso duello di Digione con Villeneuve, roba da galera se avvenisse oggi…

 

Quindi sarebbe il caso di mettere mano alle regole, semplificare la concezione della F.1…“Senza dubbio, ma fino a quando i regolamenti li fanno loro, difficile che cambi idea. Mi aspettavo molto da Liberty Media, avevo una grossa stima di Ross Brawn, conosciuto ai tempi della Ferrari e di Schumacher. Mi aspettavo una rivoluzione da parte di un tecnico che sa cosa fare. E invece cosa ha fatto come prima cosa? Ha tolto le ragazze dalla griglia di partenza, come se quello fosse il problema principale. E’ partito dal basso invece che intervenire dall’alto: la rivoluzione tecnica”.

 

Intervenire non è facile, ci sono investimenti delle Case, anni di studi e poi Liberty Media vorrebbe allargare la competizione anche alle squadre secondarie, permettere di combattere con le grandi…“Già bella idea. Poi te lo vedi il lunedì mattina Sergio Marchionne che deve rispondere al CDA della sua azienda e spiegare perché, dopo aver speso tanti soldi per correre, sono stati battuti da una squadra di secondo piano? Non funziona, se uno spende soldi vuole i risultati e non può permettersi di farsi battere da gente che spende la metà o ancora meno. Unica soluzione, la ripeto, è semplificare le regole. Ma ti pare normale che Renault abbia 12 tir per il trasporto del materiale? E mi dicono che altri ne hanno di più… Vedi box megagalattici, roba che a fargli pagare le tasse, come dite in Italia, l’Imu, ci finanzi un governo. Spendere meno, semplificare, e mettere i piloti nella condizione di lottare, tentare un sorpasso, provarci e dare spettacolo”.

 

Manchi da molto dalla F.1 ma pare che le idee siano chiare...”Non ci vuole molto, anche se non vedo un GP da parecchio tempo, l’anno scorso neanche uno, quindi non sono il tipo che può dare indicazioni precise. So solo che non mi piace, mi sono dedicato alla MotoGP, lì corrono davvero, vedi il pilota che fa la differenza e per quanto l’ambiente stia cambiando, hanno ancora lo spirito che avevamo noi in F.1″.

 

Come dire meglio Valentino Rossi della Ferrari…“Sullo spettacolo che offre la F.1 attuale, sì: con la moto non c’è paragone. E togliamo questi motor home enormi, i camion fantascientifici i motori stellari, riportiamo le ragazze sulla griglia e nel paddock, era l’immagine glamour della F.1 che hanno fatto sparire: semplicità dovrebbe essere la parola d’ordine”.

Come vedi la stagione in corso? Ti appassiona? “vedo che una volta vince uno, poi vince l’altro. In una gara vanno come delle schegge, poi si beccano un giro di distacco, eppure è la stessa macchina, gli stessi piloti e gli stessi tecnici. Non me lo so spiegare. O che le regolazioni giuste sono così minime da cambiare di colpo il comportamento di una macchina, o c’è qualcosa che non torna. O meglio, torna ma non lo dico…”

 

Ferrari, che ne pensi? “Ottimo telaio, gran macchina, e mi sa anche gran motore. Non capisco però, come dicevo prima, una volta va un’altra no. Un mistero”.

 

Stanno cercando piloti per il prossimo anno, vuoi candidarti? “Faccio come fece Alesi al debutto, firmò contratti con tutti, Williams, Tyrrell e Ferrari. Anzi, adesso vado lì, ne firmo qualcuno, poi te li giro e facciamo la cresta sui soldi… Scherzi a parte, secondo me hanno una sola scelta obbligata: prendere Leclerc. Senza dubbio, è giovane, veloce, lo fai crescere a fianco di Vettel e quando il tedesco molla, hai in casa il campione pronto senza spendere soldi. Non vedo soluzione, per me è la scelta giusta”.

 

Solo perché sei francese e ci tieni alla tua nazione, dai…“No fosse arabo o africano o italiano per me è sempre la scelta giusta. I giovani se vanno li devi mettere in prima squadra, mica li tieni lì a marcire, che poi diventano vecchi e non si esprimono”

 

Di Ricciardo alla Ferrari che dici? “Dico che se lo metti a fianco di Vettel lo distrugge e questo per la squadra non è un bene. A Ricciardo manca solo un millimetro per diventare un grande davvero, ma quel tanto così che gli manca farà fatica a colmarlo, non ci sono molte squadre competitive, la Ferrari ha già Vettel e per me con Leclerc fanno un bel team, in Mercedes hanno Hamilton, quindi o resta lì e vince oppure è un altro talento enorme sprecato. A dire il vero, se la Ferrari lo prendesse non farebbe un errore. Perché in un team devono esserci due piloti vincenti, in questo Red Bull mi piace molto, ma a Maranello preferiscono uno forte e uno che fa da materasso. E’ successo anche quando c’era Schumacher, ma Michael era Michael e chiunque gli mettevi al fianco sarebbe finita così. Come dire che Massa e Barrichello sono stati bravissimi. Ecco, un team Vettel Ricciardo sarebbe da favola, per l’entusiasmo, la passione e la simpatia di Daniel. Perché oggi a Maranello manca proprio la simpatia, la passione dei tifosi, sono troppo freddi coi tifosi, non va bene. Anche se poi guardo gli altri team e la situazione non mi pare migliore…”.

 

Sorpreso dal traffico e dal successo di gente vista nei primi giorni di prove? “Mi hanno detto che hanno costruito tribune per 65 mila posti a sedere. Anche ai miei tempi c’erano 65 mila spettatori, anzi di più. Però non abbiamo mai fatto oltre tre ore di fila per entrare in pista. Secondo me in F.1 hanno complicato le cose anche lì…”.

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