Ricordando la F1 di un tempo

ROCCO GIBILRAS

 

Buon giorno cari amici di RMC che dire in questo periodo la F1 è scandita da mille polemiche sulla vicenda Red Bull e budget cup e su tutte le spy story che girano attorno al Circus.

Storie così ingarbugliate fanno però allontanare noi tifosi dalla vera febbre di questo sport ossia la competizione, la velocità, la guida allo stato puro ed è per questo che spesso con la mente faccio salti temporali. Di colpo i ricordi mi proiettano agli anni 80 e 90 dove questo sport era dominato da uomini che hanno letteralmente ipnotizzato i tifosi in tutto il mondo. E come non ricordare il mito indiscusso della F1.
Il grande Ayrton Senna.
Quanti di noi si ricordano quel maledetto 1994.

Si dice che la F1 dopo la morte di Ayrton sia cambiata per sempre in ogni suo aspetto. Un’ ombra tremenda spaventosa che soccombe ancora oggi sul Circus.
Quando ripenso ad Imola 1994 rivedo ancora oggi quei fotogrammi in tv.
Quella Williams fw16 così tanto agognata che divenne la sua ultima monoposto.
Quella macchina…. Quella sua ultima macchina da molti odiata… In realtà ha un fascino e una bellezza che spesso passa in secondo piano proprio per la natura tragica della vicenda di  Imola 1994.
Non molto tempo fa ebbi l’idea di costruire il modello della Fw16 Renault in scala 1/12, così dopo essermi organizzato e raccolto diapositive e vecchie riviste che documentano la famosa Williams partorita da Adrian Newey mi sono messo all’opera.
Il kit di base è stato acquistato direttamente dal Giappone.
Esso è costituito da oltre 500 pezzi di metallo bianco e una piccola parte di pezzi in resina fra cui la carrozzeria.
La qualità del manufatto direi che è ottima ma come tutti i kit di montaggio presentano le loro caratteristiche peculiari che richiedono una grande dose di pazienza e soprattutto passione e un pizzico di manualità.
Per prima cosa una volta aperto il kit occorre pulire ogni sua parte.
Come detto il kit è in metallo bianco che va pulito in acqua e sgrassatore per eliminare ogni traccia di sporco che ne vanificherebbe il lavoro di aerografia.
Eseguito la fase di lavaggio e asciugatura, si è provveduto a forare tutte le parti tramite micropunte al carburo con un trapano a mano e successivamente sono state aerografate tutte le parti utilizzando colori acrilici diluiti di varie tonalità, dal motore alle centraline elettroniche, dalle sospensioni ai dischi freno…. Insomma non c’è una componente del modello che non è stato dipinto.
Una volta asciugate tutte le parti si è passato all’assemblaggio.
Per quest’ultima fase ho utilizzato colla bicomponente in grado di far incollare le parti in metallo in modo sicuro e definitivo.
Una volta montate tutte le parti della macchina, rispettivamente telaio, anteriore, motore/radiatori, cambio/ retrotreno e carrozzeria si passa al montaggio vero e proprio della macchina dove grazie all’ausilio di piccoli spinotti di 1mm di diametro appositamente inseriti nelle aree di ancoraggio si è provveduto all’accopoiamento di tutte le parti proprio come la macchina vera.
Vi assicuro che quando tutti i pezzi combaciano e l’assemblaggio avviene senza intoppi… Le soddisfazioni che si provano sono indescrivibili forse proprio come SR Williams e Patrick Head provavano con le loro monoposto quando le vedevano prendere forma negli stabilimenti di Grove.
La parte che comunque è risultata più complessa come fase di realizzazione è stata la complessa livrea della monoposto.
La carrozzeria nella sua splendida livrea blu e bianco Rothmans che ne hanno evidenziatoe forme estreme del progetto di Newey.
La verniciatura della scocca ha richiesto molta precisione.
Sintetizzando ho suddiviso il lavoro in 6 passaggi ben distinti.
  • La primerizzazione, ossia la verniciatura ad aerografo di un fondo particolare detto primer che funge da ancorante fra resina e vernice. 
  • La  verniciatura del fondo tinta color bianco Rothmans 
  • La verniciatura delle fasce blu Rothmans previa mascheratura con nastri al teflon. 
  • L’ applicazione tramite decalcomanie di tutti i loghi e sponsor. 
  • Verniciatura di finitura trasparente lucido 
  • E ultimo passaggio la lucidatura della carrozzeria. 
Lavoro molto complesso come detto che ha richiesto una precisione millimetrica e un tempo superiore alla settimana.
Finito il lavoro di assemblaggio e montaggio si è passato al lavoro finale ossia il dettaglio.
Ogni cavo, cablaggio, connettore nonché tubi idraulici e manicotti presenti sul modello sono stati inseriti e costruiti rispecchiando fedelmente il modello vero. Nulla è stato messo a caso di fatto chi si trova davanti a questo modello rimane sbalordito dalla quantità di materiale che è stato riprodotto.
Tutto ciò ha reso il kit semplicemente un opera d’ingegneri in miniatura esposta in soggiorno.
Alla fine dopo tante ore di lavoro di cui non saprei quantificare, il ricordo di queste splendida monoposto ha preso forma e colore e malgrado non sia molto ben vista dagli appassionati visto la tragica vicenda che innescó, a mio parere va comunque dedicato e riconosciuto il giusto merito appropriato perché anche se non vinse il campionato del 94 la, la vettura successivamente risultò molto competitiva e Damon Hill rischiò di diventare campione del mondo.
Se Ayrton non fosse usciti lo al Tamburello o comunque fosse uscito indenne quel maledetta domenica primo maggio, nel 94 avrebbe vinto sicuramente il titolo per poi repiclarsi nel 95.
Ma si sa…la storia si scrive con dati reali non con i ma o con i se.
Cari amici di RMC spero che questo articolo abbia stuzzicato in voi il ricordo di un epoca romantica quanto pericolosa che ha saputo regalare emozioni forti e contrastanti e che ha reso possibile sicuramente la f1 più sicura oggi.
Grazie a tutti per la vostra attenzione e al prossimo lavoro.
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