MODELLISMO. Ricordando Villeneuve a Imola ecco la Ferrari 126C2

TESTO E FOTO DI ROCCO GIBILRAS

Con questo articolo voglio illustrarvi come ho realizzato una delle Monoposto della casa di Maranello più belle che siano state costruite nell’era del turbo degli anni 80.

Si tratta infatti della monoposto Ferrari 126c2 del 1982 guidata da Pironi e Gilles Villeneuve riprodotta in scala 1:12.

Parlando della vettura vera, la macchina nacque dallo sviluppo della vettura della 126ck del 1981 dal quale ereditò il V6 con angolo di bancate da 120°( da qui naccque la serie FERRARI 126 ossia il 120° di inclinazione applicato ad un 6 cilindri) sovralimentato da due turbine denominate KKK che sviluppavano potenze dai 500 ai 600cv a seconda della pressione del turbo compressore.

Con una nuova parte elettrica studiata da Magneti Marelli e uno studio di olii e benzine più performanti da parte di Agip la ferrari 126c2 risultò più affidabile e prestante rispetto all’antenata 125ck del 1981.

Migliorata anche l’aerodinamica (ora più aggraziata e armoniosa rispetto alla SPIGOLOSA 126ck) e il bilanciamento delle masse grazie alla disposizione più arretrata dei radiatori fu equipaggiata con coperture Goodyear che rispetto alla Michelin ( utilizzate fino al 1981) ne migliorarono la potenza e l’ergonomia della manovrabilità in curva.

La macchina risultò così competitiva che nella rocambolesca e funesta stagione del 1982 essa riportò a Maranello il titolo costruttori ma non quello piloti purtroppo per i gravissimi incidenti che costarono la vita a Villeneuve a Zolder prima e un paio di mesi dopo misero fuori gioco definitivamente anche Pironi che lottava per il titolo.

La macchina infatti va ricordato fu l’ultima della serie WINGCAR, ossia AD EFFETTUO SUOLO tramite l’ausilio delle minigonne laterali.

Le WINGCAR erano vetture molto veloci ma assai pericolose perché in caso di contatto accidentale con altre vetture queste risultavano facili al sollevamento da terra generando pirotte pericolosissime per i piloti.

Di fatto gli incidenti accaduti a Villeneuve e a Pironi sono il risultato della distruzione integrale o parziale del telaio in alluminio dopo le rovinose pirotte innescate dai sollevamenti da terra a velocità sostenute generate dal contatto diretto con altre monoposto.

GUARDA IL VIDEO DELLA FERRARI 126 C2 SCALA 1/12

Tutti ricorderanno le immagini drammatiche dell’incidente di Gilles. Quel corpo fiondato tremendamente verso il suolo dopo un volo di decina di metri. Immagini forti che riaffiorano nei ricordi di chi ha vissuto quei momenti.

Malgrado tutto dopo la morte di Gilles il compagno di squadra risultò molto competitivo ed era il favorito al titolo ma durante le qualifiche del gp di Germania Pironi una situazione analoga a quella del povero Gilles mise fuori gioco anche il pilota francese.

COME HO REALIZZATO LA FERRARI 126 C2 IN SCALA 1/12

Il kit di partenza è del modello Ferrari 126c2 della casa inglese Revell in scala 1:12.

La configurazione del kit permette la riproduzione della vettura che disputò il gp di Imola 1982 e di Zolder 1982 con le numerazioni 27 ( Villeneuve) e 28( Pironi)

La Revell per realizzare questo modello acquistò da una casa di modellismo italiano progetti e stampi vecchi di 35 anni… Per cui lo stesso risulta purtroppo approssimato con i difetti tipici dei kit vecchi degli anni 80.

Fasi di montaggio.

Una volta aperta la scatola si provvede al lavaggio dei pezzi in acqua e detergente per piatti operazione importantissima descritta già al primo articolo che riguardava la realizzazione della McLaren Mp4/2C del 1984.

Una volta fatta l’operazione di lavaggio e asciugatura passiamo alla fase di taglio, incollaggio stuccatura e carteggiatura.

Questo modello come vi dicevo presentava molte imperfezioni e sbavature e dopo aver montato i pezzi incollandoli con l’apposita colla da plastica che fonde i pezzi a contatto, bisogna passare ore ed ore a stuccare e levigare i pezzi per renderli piu o meno fedeli al vero per poi verniciarli con primer per plastica.

La parte che ha richiesto molta cura e stata tutta la parte anteriore del telaio, le sospensioni, i tiranti sterzo, il cambio, gli intercooler dei turbo compressori, la scocca e i cerchi e gli pneumatici.  In pratica quasi tutta la macchina…

Approfittando di un periodo di ferie ho lavorato dietro a questo progetto per circa 8 9 giorni dalle 10h al giorno facendo pausa per pranzo e cena e per i bisogni fisiologici…. Ed ogni tanto per ricordare ai familiari che ero vivo e presente in casa.

QUANTO TEMPO PER REALIZZARLO

3 giornate di lavoro sono servite per il montaggio, operazioni di stuccatura e levigatura

4 giornate sono state dedicate alla verniciatura di ogni singolo pezzo. ( compreso i tempi di asciugatura)

2 giornate hanno assorbito l’operazione di rifiniture e di arricchimento di dettagli ( preparati gia da tempo per altri kit)

Circa 5h hanno richiesto invece la. Fase di pulizia e lucidatura del modello

Gli scarichi e i colori ad effetto metallico.

Uno degli aspetti più importanti durante la realizzazione di ogni modello è quella di avere la capacità tramite l’aerografo di aerografare pezzi di plastica cha alla fine del lavoro assumono un aspetto molto veritiero e difficilmente riconducibile ad un pezzo di resina.

La maggior parte di voli che vedrà il modello si chiederà o sarà perfino convinto che le parti in metallo siano veramente in metallo tornio e lavorato. No nulla di tutto ciò.

E solo una grande illusione dettata dalla bravura di chi esegue il lavoro e da piccoli segreti che vi voglio illustrare.

In commercio esistono colori acrilici che danno la tonalità del METALLICO …. Ma se applicate su di un pezzo di plastica alla fine ne viene fuori un pezzo si di Color metallico ma con aspetto ed effetto finale GIOCATTOLOSO.

Io per ovviare a questo problema ho affinato la famosa tecnica a SPETTRO (scoperta direi per caso) 

Essa consiste infatti nello SFUMARE sempre con aerografo i pezzi di resina preverniciati con colori di fondo e tinte uniche.

Per fare il telaio e riprodurre il tipico aspetto lucido a specchio dell’alluminio ho dato dopo un fondo di nero lucido a tutto il telaio, che una volta asciutto con del colore silver o argento ho cominciato a sfumare e la superficie … Mani leggere e in piu passate.

Vedrete che l’effetto sarà così realistico che penserete per un attimo di avere per mano un pezzo di alluminio varo.

La lucentezza più o meno accentuata dipenderà dalla vernice di fondo….. Se è nero lucido verrà a specchio, e se è bianco lucido verrà un metallo molto lucido ma non a specchio.

Se utilizzerete i fondi opachi allora l’effetto sarà metallico SPENTO tipico dei pezzi di metallo usurati o vecchi. Un buon allenamento sicuramente affinerà la vostra tecnica.

In tale modo sono stati trattati tutti i componenti metallici…. Sospensioni, testate motore, cerchi, rollbar, alettoni, radiatori, pinze freno, dischi freno, cambio, gruppo sospensioni posteriori, telaio, e ovviamente gli scarichi e tutto ciò che al vero è di acciaio, ghisa, bronzo e ottone.  Ovviamente gli scarichi sono il risultato di un lavoro molto certosino.

Una volta resi a specchio come sopra scritto li ho sfumati con aerografo utilizzando 5 tonalità. Oro, rame, blu, nero metallizzato e grigio fumo.

Ogni colore va dato con cautela e in maniera molto leggera e con passate ad intervalli regolari.

Il risultato è quello mostrato in foto con un livello di realismo assai veritiero quasi come fossero passati sulla fiamma ossidrica.

Materiali di riciclo per i dettagli

L’aspetto che lascia di stucco l’osservatore è sicuramente la cura con cui ho arricchito il motore con i cablaggi elettrici, i tubi della benzina ed i flessibili dei liquidi di raffeddamento.

Per i cavi elettrici ho utilizzato un vecchio doppino per elettronica e ho dipinto i cavi in nero rosso giallo blu e bianco a seconda della loro posizione e funzione.

Per i cavi della benzina ho utilizzato del tubetto trasparente che viene fornito col kit adeguatamente sporcato con una miscela di acqua e colore arancio chiaro che imita il tipico colore della benzina ocre.

Della carta d’alluminio da cucina tagliata a striscia da 1.2mm si presta benissimo a fare reggette e fascette metalliche.

Per i tubi fessibili ho utilizzati dei cordini reggi occhiali e cordini per tentaggi di vario diametro pitturati color acciaio con il metodo a spettro. Ovviamente sono accessori che tengo pronti per i kit in quantità.

In commercio esistono aggiuntivi e kit in fotoincisioni che bisogna acquistare a parte che imitano cavi flessibili reggette nastri e rivetti….. Ovviamente hanno costi esosi e spesso sono anche difficili da reperire.

Ma il bello del modellismo è questo trarre spunto e vantaggio dal materiale che quotidianamente ci circonda stimola la fantasia e la manualità che ognuno di noi possiede.

Per le cinture e stato usato del nastro per garze tagliato a strisce e colorato in blu notte poi adeguatamente passato nei tipici fibbioni delle cinture a 6 punte. 

Anche lo sterzo e stato rivisto con il metodo della PANATURA ossia un leggero strato di colla vinavil stesa a pennello e poi un tuffo nella farina per poi rifinire una volta asciugato il tutto con aerografo le tonalità con le tonalità tipicche dell’imbottitura dei volanti da f1. Piccola premessa.

Mi raccomando. Ricordatevi di non stipare la farine prestata a questo scopo nella credenza delle vostre cucine….. La moglie /compagna non gradirà vedere tracce di colla nel coppo della farina 00. Occhio. Gli pneumatici sono stati levigati con diverse carte abrasive

Per far ciò ho costruito con un avvitatore un semplice tornio dove far ruotare lo pneumatico e con l’ausilio di carta a grane diverse levigare la superficie degli pneumatici.

Infine sugli stessi sono stati dipinti con un pennellino per scrittura i tipici segni alphanumerici che contraddistinguevano le coperture dell’epoca durante le varie sessioni di un gp.

Infine sono stati posizionati tutti i tubi olio freno che alimentavano le 4 pinze freno del sistema frenate e agli specchietti e stato applicato il tipico effetto specchio visibile anche in qualche diapositiva.

Tutto il lavoro di arricchimento dei dettagli è stato eseguito utilizzato foto, immagini di repertorio e materiale utile a posizionare ogni parte al suo posto o quanto meno il più fedele possibile alla realtà.

Terminato tutte le fasi sopradescritte il modello è stato adeguatamente pulito e lucidato con del polish e arricchito con le decalcomanie degli sponsor e la raffigurazioni del mitico n27 che distingueva le monoposto di Villeneuve.

La vettura riprodotta e la configurazione del gp di Imola 1982 seppur con qualche piccola differenza dovuta proprio all’imperfezione del kit., ma tutto sommato il risultato finale soddisfa penso ognuno di voi.

Siamo giunti al termine di questo articolo.  Che dire….. Volevo omaggiare un grande pilota scomparso troppo presto e prematuramente che ha emozionato tantissimi tifosi della Ferrari e volevo omaggiarlo realizzando la vettura con cui la Ferrari è Villeneuve inseguivano il sogno del titolo iridato…. Quel sogno che si interruppe purtroppo quel maledetto 8 maggio 1982..  Spero di esserci riuscito.

Mi auguro anche che da lassù Gilles e il DRAKE se la stiano godendo insieme ammirando le immagini di questo modello e oso immaginare il buon Enzo che gli sussurra all’orecchio…..”quel 1982 il titolo sarebbe stato tuo pazzo di un canadese”…

Grazie a tutti per la pazienza e la vostra attenzione un saluto a tutti i lettori.

GUARDA I DETTAGLI CHE HANNO CREATO LA 126 C2 DI VILLENEUVE

Condividi su: