MILANO AUTOCLASSICA, PASSEGGIANDO TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

I locali della Fiera di Milano-Rho stanno ospitando Milano Autoclassica, prima kermesse automobilistica non dinamica di carattere vintage, evento che segna la volontà di una ripresa anche in ambito di questo genere di manifestazioni; un evento strutturato su due padiglioni contigui, il 22 ed il 24, con lo scopo di dare una panoramica ad alcune ricorrenze importanti del motorismo mondiale.

Si celebrano in quest’anno innanzitutto i 110 anni dell’Alfa Romeo, i 100 della Mazda ed i 90 della Pininfarina, tre compleanni “importanti” cui la kermesse ha dedicato uno spazio per celebrare le ricorrenze; quello della Pininfarina è il più ricco, quello meglio strutturato e quello che più attira l’attenzione, con una carrellata dei modelli più prestigiosi nati dalla penna del designer, dalle miriche vetture degli anni ’60 al prototipo alimentato ad idrogeno, uno sguardo verso il futuro con una vettura dalle meravigliose linee sportive.

Tantissime le vetture presenti, raccolte per lo più dagli anni ’60 a seguire sino ai giorni d’oggi; per la verità del passato più lontano c’è pochino, ed il punto di maggior attenzione è il trio di vetture che hanno corso la Mille Miglia nel 1954 e nel 1955, la Maserati 250 S/F (del 1954, equipaggio Mantovani / Palazzi), la sola vettura prodotta ed equipaggiata con un motore Formula derivato dalle vetture impegnate nel Campionato di F1, la Ermini 357S del 1955 (Bindi, 1955) è l’unica vettura Ermini prodotta con cilindrata 1500 e la sola carrozzata da Scaglietti, e la OSCA MT4 del 1952 (Madero, 1954/1955), dotata di un motore 1100 di cilindrata.

La parte “sportiva” è raccolta nella selezione chiamata “Nate per correre” che raccoglie alcune vetture che hanno fatto la storia del rallysmo, dalla Fiat 131 Abarth Olio Fiat alla Lancia Delta Martini, guidata da piloti del calibro di Kankkunen o Alen, l’indimenticabile Lancia 037, e la Lancia Delta Integrale REPSOL ex Carlos Sainz, l’ultima auto ufficiale ad aver corso nel mondiale rally nel 1993. Presente anche una Renault 5 Maxi Turbo, che celebra il suo 40^ anniversario.

Svariate le vetture d’oggi, dalle Pagani alle Bentley piuttosto che le McLaren, che presentano gli ultimi loro modelli ipersportivi; sono cinque le anteprime nazionali di questa decima edizione della kermesse: la Alpine A110S “Color Edition” accanto ad Alpine A110 Legende GT , entrambe in Serie Limitata di 400 esemplari, la Bentley Continental GT V8 Convertible, la Bentley nuova Bentayga V8 First Edition e la Mazda MX-5 100th Anniversary Special Edition, l’edizione celebrativa realizzata per il centenario del marchio.

Volendo fare un appunto, da rilevare come la parte preponderante della kermesse sia riservata, se pur su vetture dagli anni ’50 in poi ed anche su modelli rarissimi, sulla parte di “mercato”, di compravendita di auto e ricambi, che fa “perdere” l’attenzione e porta su un piano più strettamente commerciale quello che nelle intenzioni e nei propositi dovrebbe risultare una rassegna importante di auto storiche.

Un peccato, perché la parte strettamente espositiva si riduce ad un decimo dell’area totalmente coperta, dopo di che si rischia di non dedicare la giusta attenzione alle “perle” che sono state portate, quali, solo per citarne qualcuna, le due Alfa Romeo, la prima la 6C 2500 Villa d’Este del 1949, prodotta in soli 32 esemplari, e la 6C 2500 Sport Cabriolet Pininfarina del 1947, la Ferrari 275 GTB del 1966, Dino 246 GTS del 1969 e la più recente Pininfarina Sergio del 2013. Ultimo capitolo della mostra dedicata al futuro e all’innovazione, con la Sigma Grand Prix del 1969, la H2 Speed del 2016 basata sulla rivoluzionaria tecnologia a idrogeno.

Una manifestazione che, comunque, ha riportato l’attenzione su un genere di eventi che trova seguito tra gli appassionati e per il quale non resta che fare i complimenti agli organizzatori.

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