MASSIMO NALLI, la Suzuki il suo lavoro, l’automobile la sua passione

DI PAOLO CICCARONE

Nel panorama internazionale di manager dell’auto, sono pochi coloro i quali hanno una vera e propria passione per il settore in cui operano. Spesso si tratta di esperti aziendali catapultati al vertice di Case auto, trattate alla stregua di un prodotto qualsiasi da vendere. Invece Massimo Nalli, presidente Suzuki Italia, appartiene a quella nicchia in cui prima del lavoro per un marchio, emerge la passione per l’automobile. Tanto da essersi laureato in ingegneria elettronica e indossare casco e tuta per correre qualche rally qua e là.

Almeno fino a quando non è diventato presidente di Suzuki Italia, compito che gli porta via molto tempo ma non la passione per il prodotto, il mezzo, l’auto, che adora guidare e raccontare nel dettaglio. Lo abbiamo incontrato al lancio della nuova Suzuki Across, la ibrida plug in che rappresenta il primo punto dell’accordo con Toyota e la sua passione emerge netta quando si parla delle aspettative della clientela. Non è un mistero che i SUV hanno avuto un grande successo e una grande diffusione grazie ai motori diesel, che oggi sono contestati da alcune amministrazioni locali e politiche.

Col risultato che il passaggio all’ibrido benzina ha creato molte delusioni:Normale, direi – attacca Massimo Nalliperché qualcuno resta deluso quando ha delle grosse aspettative. Credere che un benzina ibrido fosse uguale a un diesel era sbagliato, ma è sbagliato l’approccio che spesso si fa a questa nuova motorizzazione“,

dice convinto perché da appassionato prima, e da automobilista che ama guidare, conosce e capisce bene il prodotto. Prosegue nella sua disamina: “Io come presidente non venderei mai a tutti i costi una vettura pensando solo ai numeri. Il cliente deve avvicinarsi alle nuove tecnologie prendendo quella che fa al caso suo. Per questo in Suzuki abbiamo impostato le cose in modo tale da affiancare il cliente, capire le sue esigenze e capire se quella vettura fa al caso suo e solo allora procediamo. Perché magari oggi vendo una vettura, ma se il cliente è deluso non viene più da me. E questo discorso vale per tutti, non parlo solo per Suzuki“.

Il passaggio dal diesel all’ibrido in alcuni casi è stato deleterio per le tasche dei clienti. Non mancano esempi di chi, abituato a certe spese e certe percorrenze, ha scoperto che l’ibrido va bene solo in alcuni casi mentre il diesel, a fronte di percorrenze elevate, è ancora competitivo: “Di certo, ma qui con Across entriamo in un mondo diverso. La percorrenza media in solo elettrico è di 75 km, quindi se penso al tragitto casa e lavoro, spesso vuol dire che il motore non lo accendo nemmeno visto che l’autonomia elettrica è più che sufficiente. Poi a casa o al lavoro posso ricaricare e riprendere la marcia. E’ una tecnologia complessa, costosa, frutto delle scelte ambientali che tutti dobbiamo affrontare e dobbiamo farci i conti. Se uno ama la tecnologia, scopre tante cose interessanti, i tre motori elettrici, un differenziale epicicloidale, sistemi di sicurezza avanzatissimi. E’ una bella sfida, costosa senza dubbio, ma chi era abituato alle Suzuki leggere, piccole, dai bassi consumi, ora vede che in gamma abbiamo anche altro“.

Un passo avanti verso una clientela diversa, fatta di automobilisti diversi, con necessità diverse dal solito. E parlando di tecnologia, Massimo Nalli si illumina quando si parla di corse, di rally e competizione. Lo spirito dell’appassionato emerge in pieno, e da pilota ha cercato nei rally con Suzuki di trasmettere quello che serve a chi vuole divertirsi ma non vuole spendere molto. Un po’ quello che faceva Peter Winny alla Seat e che Carlos Tavares ha portato nel gruppo PSA, e guarda caso entrambi in pista ci corrono ancora. Cose che succedono quando l’auto è la tua passione che poi diventa un lavoro e basta sentire come ne parla Massimo Nalli, primo presidente italiano di una filiale che ha sempre avuto presidenti giapponesi, per capire che a volte lavoro e passione seguono la stessa strada.

Massimo Nalli è dal primo novembre 2017  il presidente di Suzuki Italia SpA, filiale della multinazionale di Hamamatsu che commercializza auto, moto e motori marini sul territorio nazionale. Nominato direttore generale di Suzuki Italia divisione automobili nel 2009, Massimo Nalli – veronese, 57 anni – è laureato in ingegneria elettronica e vanta una significativa esperienza nel settore automotive in Italia e all’estero, con esperienze di lavoro in FCA, Fiat USA, Honda Automobili Italia, Honda Motor Europe, prima di arrivare in Suzuki Italia nel 2000.

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