Era attesa da tempo e la curiosità era tanta: rivedere una Peugeot, in una veste inedita come Hypercar, per la 24 Ore di Le Mans, era un progetto cui il presidente Carlos Tavares teneva da tempo e sarà bello vedere la sfida che ne uscirà perché anche Ferrari è attesa a questa grande classica. Ma ecco il servizio di automoto.it che illustra meglio la Leonessa per la 24 ore più famosa del mondo.
Il motorsport è parte integrante del DNA di Peugeot. Specialmente in salsa Endurance, visto che la casa del Leone ha vinto tre volte la 24 Ore di Le Mans, l’ultima delle quali nel 2009, con la 908. A oltre dieci anni dall’ultimo successo nella classica del Circuit de la Sarthe, Peugeot è pronta a una nuova avventura con la 9X8, la Hypercar con cui correrà nel mondiale Endurance. Un nome che racchiude le varie anime del brand: il 9 a ricordare le vetture da corsa che l’hanno reso grande, la X per sottolineare la trazione integrale e l’ibrido e l’8 che la accomuna alle auto di produzione di serie.
A cominciare da quella 508 che, nella versione Peugeot Sport Engineering, è espressione della Neo-performance, un neologismo che introduce una nuova era della casa del Leone, all’insegna di vetture emozionanti e prestazionali, ma nel rispetto dell’ambiente. Come ricorda il CEO del marchio, Linda Jackson, entro la fine del 2021 il 70% della gamma del brand sarà elettrificato. E, spiega Jackson, «il legame con l’Endurance dimostra la nostra eccellenza a livello di performance ed elettrificazione. La tecnologia usata nel competizione è utile per la produzione di serie».
Il motorsport, insomma, «è un laboratorio creativo per testare la tecnologia per i prodotti di serie». A cominciare dall’affidabilità, cruciale nelle gare di durata, ma anche per le vetture che utilizziamo nella vita di tutti i giorni. La 9X8, erede nel nome e nelle intenzioni della 905 vincente nel 1992 e nel 1993 e della 908 trionfatrice nel 2009, vanta un motore endotermico V6 biturbo di 2.6 litri da 500 kW, (680 cavalli) il cuore pulsante del powertrain insieme all’unità elettrica da 200 kW all’anteriore. La batteria, da 900 Volt, è sviluppata in collaborazione con Saft, controllata di Total. (totale quasi 1000 CV)
Ma di primo acchito quello che stupisce è l’assenza di un’ala posteriore. Il regolamento tecnico della classe LMH stabilisce i livelli di deportanza delle vetture, ma lascia la massima libertà nel modo in cui viene generata. Il risultato degli sforzi di Peugeot, così, è una macchina immediatamente riconoscibile come una Peugeot, ma dall’aspetto rivoluzionario, che suggerisce l’inizio di una nuova era nel mondo dell’Endurance. Lo sostengono gli stessi piloti che saranno chiamati a guidarla, visibilmente rapiti dalla loro nuova vettura.
Jean-Eric Vergne, due volte campione di Formula E, la racconta così: «È rivoluzionaria, segnerà la storia di Le Mans. Ma per entrare nella leggenda, dobbiamo vincere». L’ex pilota di F1 Kevin Magnussen, aggiunge: «è una nuova era, è una vettura mai vista prima. Questo è quello che ti viene in mente quando pensi a una hypercar». La squadra dei piloti – oltre a Vergne e Magnussen ci sono anche Paul Di Resta, Loic Duval, Mikkel Jensen, Gustavo Menezes e la riserva James Rossiter – per ora ha saggiato la 9X8 solo al simulatore, senza vederne le fattezze. Una prova al buio cui farà seguito, entro la fine dell’anno, la prima sgambata in pista.
«Vedo tanto entusiasmo, e tanto spirito di gruppo – osserva Jackson -. Ed è qualcosa che passa anche al prodotto di serie, come la 508 SE che è già sul mercato. So che mi renderanno orgogliosa». Il CEO di Peugeot definisce quella di Peugeot con l’Endurance «una storia d’amore complicata, difficile. E siamo all’altezza di questa sfida, sia per l’iper-efficienza che per l’affidabilità. È nel nostro DNA”. Nell’Endurance Peugeot tornerà con la versione finale del concept svelato oggi, che, come precisa il direttore tecnico del progetto WEC, Olivier Jansonne, è “molto vicino al prodotto finito».
Per lavorare al bilanciamento della vettura in mancanza dell’ala posteriore, spiega Jansonne, si è lavorato sul fondo piatto nella parte posteriore e su delle opzioni aerodinamiche per il bodywork che Peugeot deve però provare in pista. Al posteriore, sopra il diffusore, campeggia la scritta:«non volevamo un’ala posteriore».Una scelta davvero di rottura, se si considera che a Le Mans questo componente debuttò addirittura nel 1967. Peugeot, insomma, ha scelto di osare.
E forse è questo l’unico modo per beffare una concorrenza temibile. Nei prossimi anni, grazie all’azzeccato nuovo regolamento tecnico, il WEC sarà popolato di grandi nomi: Porsche, Toyota, Audi e persino Ferrari. La 9X8 potrebbe già debuttare a Le Mans il prossimo anno: Jean-Marc Finot, il responsabile motorsport della variegata galassia di Stellantis, ha spiegato che la decisione sarà presa entro l’inizio del 2022. La nuova, sinuosa leonessa di Peugeot per il WEC, insomma, andrà a caccia solo quando sarà pronta a ruggire. La fame di vittoria, comunque, non manca.
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