Club Regazzoni: in autodromo evento di ripartenza nel segno dell’inclusività

Comunicato CLUB REGAZZONI

 

Due sono le parole chiave che hanno caratterizzato l’iniziativa “Autodromo senza barriere” che si è tenuta lo scorso 3 giugno ad Imola. “Ripartenza” è vedere attivo e in funzione l’impianto, simbolico segno di ritorno alla normalità (anche economica) per un’area profondamente colpita dalla recente, disastrosa alluvione. “Inclusività” è l’altra parola: infatti, per il secondo anno è stato possibile portare all’autodromo tantissime persone – non meno di cinquecento considerati gli accompagnatori – che sono state affiancate per provare l’ebbrezza di un giro lungo la mitica pista da Formula Uno.

Tutto ciò è stato possibile grazie al sostegno della Città di Imola, dalla direzione del circuito, dall’impegno del dott. Gian Carlo Minardi (consigliere peraltro del Club Clay Regazzoni) è dell’assessore allo sport Elena Penazzi.

La giornata è iniziata alle ore 9.00 con un briefing tra i piloti e la direzione della pista dove sono stati focalizzati gli obiettivi poi perseguiti: non si è trattato, infatti, di una competizione ma solo l’opportunità per far provare sensazioni ed emozioni ai portatori di handicap a bordo di vetture sportive quali Maserati, Ferrari, Porsche, Morgan, BMW, Mercedes, Alfa Romeo, Fiat 500 Abarth e molte altre ancora.

Nell’occasione, inoltre, è stata avviata una raccolta fondi: nel primo pomeriggio al termine dell’evento alla presenza dell’Assessore Penazzi e del Sindaco Marco Panieri il presidente onorario del Club Regazzoni Giacomo Tansini ha consegnato la somma raccolta, pari a 2 mila euro, alla Fondazione Montecatone e alla Casa di Accoglienza “Anna Guglielmi”: il primo sodalizio sostiene progetti scientifici e di aggiornamento tecnologico, allestisce laboratori ed attività sportive per la continua crescita e ritorno in società per i pazienti dell’ospedale riabilitativo. La Casa di Accoglienza si occupa delle famiglie che devono assistere per lunghi periodi i loro cari ricoverati e a coloro che effettuano terapie in day hospital.

Una giornata bella e positiva: “Io e i miei collaboratori ci divertiamo così, portando un po’ di spensieratezza, sorrisi, regalando ricordi indimenticabili e facendo beneficienza” commenta non senza un tono di soddisfazione Tansini.

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