F.1 spostato GP a Baku, il rischio è lo stop totale fino a Monza o Singapore se si sblocca situazione

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

L’ultimo della lista di gare posticipate o cancellate è il GP di Baku, era previsto nel primo week end  di giugno e come avevamo, purtroppo, ipotizzato, ha subito la stessa sorte delle gare che lo hanno preceduto. Dopo l’Australia, annullata all’ultimo momento, con Bahrain e Vietnam, Spagna, Olanda e Montecarlo e la Cina già cancellata da febbraio, la gara azera rappresenta quella continuità sotto l’epidemia da coronavirus. E purtroppo non sarà l’ultima. Montreal, infatti, era prevista una settimana dopo e quindi, alla luce dei contagi in espansione, non si capisce come in Canada possano organizzare una gara di un campionato che solo 7 giorni prima viene spostato in quanto non esistono le condizioni di sicurezza. Ovvero, il rischio che la F.1 (al pari di altri sport ed eventi internazionali) rischi lo stop per tutto l’anno è molto forte.

TRE MESI SENZA CONTAGI PRIMA DEL VIA LIBERA

Una nota della OMS, l’organizzazione mondiale della sanità, recita che si considera chiusa una epidemia dopo che per due cicli di 45 giorni non si registrano nuovi contagi (per il coronavirus si stima un periodo minimo di 30 giorni senza contagi in una nazione). Ovvero, sperando che l’attuale situazione possa considerarsi conclusa per fine aprile, da quel momento devono passare 90 giorni senza contagi affinchè si possa considerare chiuso il problema. Ovvero, da aprile si arriva a fine luglio. Visto che l’espandersi dell’epidemia non è partita nello stesso momento negli stati, ma ci sono discrepanze che arrivano anche a un mese, il Nord America rischia di essere coinvolto dall’attesa del semaforo verde fino alla fine di agosto se l’andamento rimane questo.

IL RITARDO NEI CONTAGI DETERMINA LO SPOSTAMENTO DELLA QUARANTENA

E qui l’elenco di gare annullate o spostate prosegue a oltranza, perché salterebbe il Canada, la Francia, l’Austria, l’Inghilterra e Ungheria per arrivare  al Belgio o Monza se la situazione dovesse tornare nella norma. Resterebbero quattro mesi utili per la fine del 2020 per completare un calendario che dovrebbe recuperare più gare possibili in pochi giorni. Sempre senza considerare le condizioni meteo che in alcune zone potrebbero sconsigliare la disputa di una gara.

IPOTESI FUTURO: CALENDARIO ACCORCIATO, SUPERSTAGIONE 20-21 O ANNULLAMENTO

Quindi le soluzioni, a quel punto, sarebbero due. La prima, che nel frattempo si scopra un vaccino o un sistema per curare gli ammalati di coronavirus, sapendo che il rischio è affrontabile, oppure si decide in una superstagione che accorpa il 2020 e parte del 2021 con le gare saltate a inizio stagione come un unico campionato, rimandando poi al 2022 tutto il resto.

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