F.1 La mia Silverstone appunti di viaggio di un tifoso italiano

TESTO E FOTO DI ALESSANDRO GAMBIRASIO

Aspettavo questo weekend da Novembre 2021. Infatti, era nel bel mezzo della lotta Verstappen – Hamilton che decisi di prenotare il mio biglietto per Silverstone.

Ora il fine settimana è terminato, ma rimangono i ricordi e le emozioni che lo storico circuito inglese mi ha lasciato.

UNO STRANIERO A CASA LORO

Premettendo il fatto che non ho mai avuto il piacere di stare in mezzo ad un pubblico che sta dalla tua stessa parte, essendo un tifoso italiano di Lewis Hamilton e della Mercedes.

DALL’AEROPORTO ALLA MECCA A BRACKLEY

Atterrato giovedì mattina all’aeroporto di Londra Stansted, mi diressi subito a Brackley per ammirare dal vivo la fabbrica che ha prodotto le monoposto della Stella. Sfortunatamente però oltre alla targa esposta non ho potuto vedere molto. Ovviamente tutto blindato, come se fosse l’Area 51, però sono riuscito a incontrare alcuni delle ragazze e dei ragazzi che lavorano all’interno. Tutti salutandomi e alcuni chiedendomi come stessi, facendomi sentire parte della squadra.

La sede Mercedes a Brackley, ovviamente blindata agli estranei

IN TAXI A SILVERSTONE PER LA PIT WALK

Tempo di salire un taxi e sono già in pista a Silverstone per la pit walk. Infatti per chi aveva l’abbonamento tre giorni, era possibile effettuare la classica passeggiata in pit lane, se si acquistava anche un biglietto per il museo di Silverstone. Sfortunatamente quel pomeriggio non incontrai né Lewis né George, però mi accontentai di godermi i meccanici al lavoro su entrambe le monoposto.

Per quanto riguarda dov’era posizionata la mia tribuna poco importa, perché il venerdì e il sabato si può visitare qualsiasi zona del circuito.
Essendone a conoscenza, decisi di trascorrere il venerdì prima a Luffield e poi sull’Hamilton Straight, con vista su Vale e Club.
L’emozione di vedere sfrecciare le Frecce d’Argento sulla pista dove tutto è nato è stata immensa. E finalmente c’è anche qualcuno che, insieme a me, applaude ad ogni passaggio delle Mercedes. Terminato il venerdì, anche con un certo ottimismo dopo le libere 2, non vedevo l’ora di essere a Copse il giorno dopo.

TRAFFICO INTENSO MA LA CODA FINISCE PRESTO

La giornata di sabato iniziò con tanto traffico, ma un’estrema efficienza nello smaltire la coda di ingresso al circuito. Infatti anche il controllo degli zaini è stato velocissimo tutto il weekend, grazie al fatto che era solamente proibito portare all’interno bottiglie di vetro e non bottiglie di plastica con il tappo come in alcuni circuiti italiani. Insomma, un’altra categoria.

CHE SPETTACOLO ALLA COPSE!

Copse con la pioggia è mozzafiato. Le qualifiche sul bagnato hanno regalato uno spettacolo nel vedere in azione i piloti più veloci del pianeta. Nonostante la qualifica deludente di Lewis e George, l’azione in pista ha colmato la delusione.

Per la giornata di domenica mi sono riservato il meglio: Maggotts e Becketts. Però, prima di dirigermi in tribuna, ho visitato il museo di Silverstone. Camminare tra i cimeli della seconda guerra mondiale (Silverstone era una pista dedicata all’addestramento dei piloti di bombardieri), le tute da corsa dei primi piloti della storia della F1 fino alle monoposto attuali fa capire quanto questo circuito sia ricco di storia e quanto sia importante per il motorsport.

IL MUSEO DI SILVERSTONE, ESEMPIO PER MONZA

Essere in mezzo ai tifosi di Hamilton e della Mercedes è valso il prezzo del biglietto, come lo spettacolo della gara stessa. Spavento iniziale a parte, la gara è stata ricca di emozioni e concitata fino all’ultima curva. Un vero spettacolo!

Domenica sera all’uscita dei cancelli ho provato tristezza nel lasciare alle mie spalle uno dei migliori circuiti di sempre, con la consapevolezza però che questo è stato un arrivederci, o meglio un “see you soon”.

Alessandro Gambirasio

 

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