F.1 GP UNGHERIA Hamilton pole n.101, Verstappen seconda fila. Ferrari ko con Sainz, Leclerc 7

DI PAOLO CICCARONE

BUDAPEST – In fondo anche a Silverstone Lewis Hamilton aveva fatto la pole. Solo che non era valida per le statistiche e quindi, a Budapest, l’inglese ha firmato la sua pole numero 101 ufficiale. Poco da dire rispetto a due settimane prima se non che le polemiche che hanno animato le ultime ore, Verstappen contro Hamilton, Red Bull contro Mercedes, alla fine si sono rivelate chiacchiere che non hanno cambiato la sostanza. Ovvero una Mercedes che ha qualcosa in più rispetto alla Red Bull e capace di monopolizzare la prima fila con Bottas al fianco di Hamilton e un Verstappen staccato di quel tanto che basta da trovarsi un muro d’argento davanti.

E che le polemiche non facciano bene lo dimostra l’urlo di disapprovazione della tribuna contro Hamilton, reo anche di aver contestato una legge del governo ungherese sulla comunità LGBT e che ha provocato la reazione del ministro incaricato che ha bacchettato l’inglese: “Pensi a fare il pilota e a guidare”. Come se uno che guida non possa avere un cervello e una propria idea.

In ogni caso sarà il prosieguo della sfida di inizio stagione e per Verstappen, se la situazione dovesse rimanere tale (ovvero una Red Bull scivolosa) meglio pensare a limitare i danni e non temere il sorpasso in classifica generale, perché con due Mercedes davanti l’odore del sorpasso di Hamilton è bello forte. Un segnale che la sfida sarà lunga tutto il mondiale e che ci saranno alternanze varie. Se per le prime due file l’alternanza Mercedes e Red Bull (Perez quarto, per inciso), la terza fila vede una coppia vivace come Gasly e Norris mentre la Ferrari di Leclerc è settima con l’altra di Sainz 15 dopo l’uscita di pista in Q2 dove ha danneggiato la sua monoposto. La Ferrari delude a Budapest perché dopo Montecarlo e Baku si pensava che fosse un circuito adatto alle rosse.

Invece no. Problemi a profusione, un motore sostituito a Sainz durante la notte (il terzo della stagione, sperando che quello smontato non abbia problemi altrimenti saranno penalizzazioni da qui in avanti), un incidente che ha danneggiato la vettura e il rischio di riparazioni da fare ancora. Un risultato inferiore alle attese, problemi tecnici e di affidabilità. Un misto di speranze e delusioni che non fanno capire dove si può arrivare e che si può fare. In media anche le Alfa Romeo Sauber: Raikkonen 13 e Giovinazzi 14. Niente di che ma non c’era da aspettarsi di meglio. Qui serve carico aerodinamico e la vettura ha tutto tranne quello. Per cui…

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