F.1 GP PORTOGALLO Leclerc quarto con la Ferrari dei piccoli passi, ma manca un secondo al giro!

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Un quarto e un decimo posto per la Ferrari in Portogallo significano punti importanti nella classifica generale. Stavolta Leclerc, dopo il quarto tempo in prova, anche in gara ha confermato il passo mostrato durante le qualifiche mentre Vettel è a malapena entrato in zona punti scavalcando Raikkonen a pochi giri dalla fine. Le modifiche al fondo portate dalla Ferrari hanno migliorato la situazione: la macchina appare più stabile, meno rallentata in rettilineo.

FERRARI, UN PICCOLO PASSO AVANTI

Insomma, una monoposto in grado di stare davanti, seppure di poco, alle rivali di questa stagione come Racing Point, McLaren e Renault. Un piccolo passo in avanti, senza dubbio e il piazzamento, quarto posto, è soddisfacente mentre il decimo di Vettel fa capire come il tedesco, ormai, faccia il compitino, timbri il cartellino in attesa della busta paga di fine mese. Non si può pretendere di più. Quello che invece si deve pretendere è il ritmo di gara, perché il passo di Leclerc, rispetto a Mercedes e Red Bull, è stato ancora insufficiente.

PERO’ MANCA IL RITMO, LENTA DI OLTRE UN SECONDO AL GIRO

Pur correndo praticamente da solo, senza duelli e con pista libera, il monegasco è arrivato a 65 secondi e passa di distacco dal primo. Che diviso i 66 giri di gara fa un secondo bello tondo al giro. Troppo da recuperare in poco tempo. Qui non si tratta di due decimi, in cui il pilota può fare la differenza, qui si tratta di un distacco da tappe dolomitiche e lo dimostra Vettel che più di tanto non spinge (o se lo fa non si nota). Questo divario preoccupa più di tutto perché nel corso della stagione non si è riusciti a schiodarsi da quelle posizioni. I pochi decimi recuperati sono sufficienti per stare davanti al gruppetto citato prima, ma non basta.

NON SI VEDE IL COLPO DI CODA SUI RIVALI

Perché i pochi decimi possono recuperarli anche loro e si torna al punto di prima. Ovvero a lottare per la decima posizione. Purtroppo serve tutto, dal motore più potente, a una aerodinamica meno “invasiva” e un assetto meccanico più stabile. E tutto questo si traduce, oggi, in quel secondo al giro di distacco che è in realtà molto di più visto che Leclerc una pezza ce la mette appena può con tanto coraggio e sacrificio. E il secondo, in F.1, non si recupera dall’oggi al domani. Durante la stagione si doveva vedere qualcosa in vista della prossima, anche se si parla di un retrotreno nuovo. Speriamo, ma davvero credere che modificare dietro faccia recuperare di colpo il secondo che manca, è un po’ troppo ottimistico.

IL FUTURO PREOCCUPA SE LA BASE E’ QUESTA

E non parliamo del futuro prossimo. Anche se il 2022 è lontano (in apparenza) se la base di partenza è questa, pur con regole nuove e motori nuovi, si rischia di partire col piede sbagliato. Perché i confronti li faranno con questa base (e quella del 2021) e se è in ritardo questa base il rischio è credere di aver fatto un buon lavoro con le nuove regole mentre, come ha dimostrato il passato, non è così. Incrociamo le dita. Più di questo non possiamo fare.

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