F.1 GP MONACO PELO E CONTROPELO Il GP di…Smontecarlo

DI HERIBERT STOHR FOTO MAGNI RMC MOTORI

Sabato.  Qualifiche 1.  Primo tentativo per tutti.  Leclerc pole position.  Solitamente, per il secondo tentativo, chi è in pole parte per ultimo o penultimo in modo da sapere, durante la prestazione, se intanto gli altri lo hanno sopravanzato o no e lui continuare a spingere a tutta o rallentare.  Invece il monegasco parte per primo.  Perché?  Sta di fatto che il ferrarista, giunto al secondo zig zag delle piscine, volta incredibilmente un quarto d’ora prima, sbriciola la sospensione anteriore destra, perde il controllo e rovina nel rail con tutta la parte destra della monoposto.  Bandiere gialle e poi rosse, giro sfumato per gli avversari che inveiscono via radio pesantemente, Sainz compreso, per non parlare di Verstappen che colleziona solo una sfilza di censurati bip.

A questo punto ci si aspetta un costernato Leclerc chiedere scusa alla squadra e ai meccanici per l’errore commesso e i danni conseguenti anche se la pole è salva.  Invece.  “Stai bene tutto ok?” chiedono dal muretto box.  Silenzio.  “Stai bene Charles?”   “Si si si” risponde. Pausa. “Esco fuori dall’auto” calmo, glaciale, per nulla nervoso o agitato….”PO per favore” fine del team radio molto formale.  Davvero inconsueto il comportamento di Charles-Carlo.

L’àulico non fa il monaco.

Domenica. Installation lap del ferrarista per poi posizionarsi primo sulla griglia.  Ma l’auto è recalcitrante e rientra ai box. Qualche timido tentativo di trovare una soluzione e poi il ritiro. Carlo smonta dalla monoposto , il poleman non parte. Verstappen è il più felice per questa mancanza perché non dovrà sgomitare alla prima curva  contro un ostico cittadino locale.

Anche Hamilton dovrebbe guadagnarci. Lewis ha fatto una pessima qualifica portando la sua Aston Martin nera ad un modesto 7° posto in griglia ma sui social il campione aveva chiesto ai fans di fare la danza della pioggia, in contrasto però col capo indiano-austriaco Toro Rosso che aveva fatto la danza del sole e le nuvole erano andate a Nizza.  L’alito non fa il monaco.

FLIP FLAP E IL PRIMO GIRO SE NE VA

Pronti via e non si vede neanche volare un flap alla prima curva, tutti in fila indiana-austriaca, ma ci pensa Schumacher a passare Mazepin usando l’isola pedonale.  Passano sul traguardo Ver, Bot, Sai, Nor, Gas, Ham, Vet, Per, Gio, Oco, Str, Rai, Ric, Alo, Rus, Lat, Tsu, Msc, Maz, così leggo in sovraimpressione in 4K HDR.

Santa Devota, Rivage, Casino, Mirabeau, Hairpin, Portier, Tunnel, Chicane del porto, Tabaccaio, Piscine (aperte finalmente), Rascasse, Anthony Noghes, tutto immutato fino al 30° giro. Lewis irrompe ai box per montare gomme dure (ero convinto che andasse lungo almeno fino al 40° giro invece è addirittura il primo a fermarsi) ma Gasly fa la stessa cosa il giro dopo rendendo l’undercut Mercedes ininfluente provocando smoccolate inglesi del campione del mondo. Funziona invece bene la strategia di un Lazzaro Vettel che compie due giri favolosi, cambia le gomme al 32° giro, rientra a fionda in pista riuscendo a sopravanzare Gasly ed Hamilton che prima doveva inseguire. Viene censurato il team radio di Lewis.  Ma non posso che soffermarmi sul pit stop di Bottas (che era secondo) con il dado del cerchio ant dx che si sbrodola vegetalmente alle insistenti pistolettate dello svitato meccanico teutonico (dategli un martello ma non pneumatico).  Tenere di riserva una chiave dinamomercedesmetrica a disposizione no ?  Il finlandese si ritira.

Non resta che aggrapparsi a qualche episodio dato che il DRS aperto non favorisce alcun sorpasso, ci vorrebbe un push to pass da 100cv in più.  Schumacher ha problemi e cede la posizione a Mazepin; a Ocon riesce l’undercut su Giovinazzi soffiandogli il 9° posto; Stroll, con una buona strategia , si sobbarca 59 giri con gomme dure prima di fare il pit per calzare scarpe morbide (aveva male ai piedi) e si pappa un insperato 8° posto; Perez che con giri record e pit al 35° giro supera tre rivali in un colpo solo arpionando un bel 4° posto finale.

Al 68° giro c’è un nuovo cambio gomme per Hamilton dandogli almeno la consolazione di marcare un punto in più facendo il giro più veloce della gara grazie a gomme più performanti.  Veramente è un tentativo che aveva fatto già Tsunoda con un treno di gomme scintillanti ma l’abito non fa il monaco e neanche il Monteganzo.

In 78 giri non si è visto nemmeno un tentativo di sorpasso e neanche per finta, escludendo quello di Schumacher e le tre posizioni guadagnate da Alonso in partenza tramite una scorciatoia interna.

Podio giovanissimo con Verstappen, Sainz, Norris.

Dopo che Vettel ha rialzato il casco con un bel 5° posto, sono attesi alla rinascita Ricciardo e Alonso ancora deludenti e doppiati.

Tsunoda , nonostante la zona gialla, è disperso e merita una pausa di riflessione stando a casa però.

L’acido non fa il monaco, e quello sono io.

Heribert Stohr

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