F.1 GP EMILIA ROMAGNA Verstappen in pole davanti a Leclerc con 5 bandiere rosse

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT foto video BEPPE MAGNI

IMOLA – Neanche alla festa dell’Unità di Bologna si erano viste tante bandiere rosse, ma a Imola, complice l’asfalto bagnato, si è migliorato il record di sventolio che gli sbandieratori di Siena zitti e muti. Alla fine è emerso Max Verstappen che ha saputo galleggiare meglio della Ferrari di Charles Leclerc, secondo più per le circostanze avverse e sfortuna nei momenti topici che per effettivo demerito suo e della Ferrari.

IMOLA PAZZERELLA COL METEO

E’ stata una Imola pazzerella, come le condizioni meteo, che hanno messo a dura prova molti piloti: innumerevoli le uscite di pista e intervento del direttore di gara che non ha voluto correre nessun rischio interrompendo le prove: due volte al mattino e cinque volte in qualifica, per un totale di sette interruzioni su due ore scarse di prove. Se non è un record, poco ci manca. Ma d’altronde la pista è quella che è: difficile, con sali scendi e curve cieche, staccate in pendenza e acqua che rende ancora più nervose queste F.1 con gommoni da 18 pollici e, viste le condizioni, forse sarebbe stato meglio avere un altro tipo di gommone per emergere dai laghetti a bordo pista.

ALBON APRE LE DANZE DELLE BANDIERE

Ha cominciato Alex Albon a interrompere le danze con un impianto freno-mozzo esploso, stesso problema capitato in altra gara a Latifi, segno di un errore di progetto. Poi l’uscita di  Sainz con la Ferrari in Q2 alla Rivazza, poi Magnussen, Norris e Bottas uscendo dalla Variante Alta.

In mezzo a gente che sbatte e altri che galleggiano, le due Mercedes sono andate a fondo: Russell 12 e Hamilton 14 a un pelo dall’eliminazione in Q1 (salvo per 4 millesimi su Tsunoda), segno di un progetto sbagliato dove gli interventi devono essere massicci se si vuole rivedere la testa della classifica.

MAGNUSSEN DALLA SABBIA ALLA SECONDA FILA!

A Imola hanno sorriso i meno noti delle zone alte della griglia: Norris terzo con la McLaren e protagonista dell’ultima uscita di pista, poi Magnussen, addirittura quarto e in seconda fila con la piccola Haas, una sorta di miracolo sul Santerno, poi Alonso quinto e Ricciardo sesto. Una griglia pazzerella come le condizioni meteo che a questo punto promette tanto spettacolo e una certezza: almeno una Ferrari, quella che conta, c’è. Su Sainz meglio aprire una parentesi: dopo aver indicato nello spagnolo il perfetto numero due della Ferrari, qualcuno ha accusato di essere antiferraristi.

SAINZ TRE USCITE IN QUATTRO GARE

Invece Carlos si è messo per la terza volta su quattro gare nella difficile situazione di dover inseguire e creare ulteriore lavoro al team. Il rinnovo del contratto per due anni avrebbe dovuto metterlo nella condizione di stare tranquillo e concentrarsi sul futuro, invece la spinta agonistica e un errore (possibile e facile viste le condizioni) lo hanno visto ancora a muro. Più che Ferrari è Sainz ad aver occupato la casella del numero due. In gara sprint, partenza alle 16,30, i primi 8 prenderanno punti e determinano lo schieramento di partenza del GP di domenica pomeriggio.

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