F.1 GP EMILIA ROMAGNA Ferrari onora Imola con Leclerc e Sainz. Ecco i perché del GP

DI PAOLO CICCARONE

IMOLA – Leclerc quarto e Sainz quinto, dopo essere partito 11. Il bilancio Ferrari a Imola non è forse quello sperato, almeno il podio, ma era da tempo che non si vedeva una rossa lottare per le posizioni nobili della classifica, quindi alla fine il bilancio è positivo. Leclerc era addirittura secondo, dopo che nelle fasi iniziali aveva superato Perez (decisamente inferiore a Verstappen) e si era portato dietro al leader della corsa dopo l’erroraccio di Hamilton. Poi da quel momento in poi non è riuscito più capitalizzare il risultato e dopo la rimonta della Mercedes, è sembrato accontentarsi e mantenere le posizioni. Gara a due facce per Sainz. Partito bene, si è impappinato un paio di volte uscendo di pista.

Non ha perso molto e anzi alla fine ha guadagnato pure punti preziosi girando, sull’asciutto, con tempi simili a Leclerc. Insomma, la politica dei piccoli passi su una pista dove l’aerodinamica conta (e il nuovo fondo arrivato da Maranello in nottata fra venerdì e sabato ha aiutato molto) ci si può giocare il futuro sfruttando le occasioni. Non è una Ferrari vincente, ma almeno è dignitosa e si vede nelle zone alte della classifica. I progressi ci sono anche se insufficienti per competere per la vittoria e con la McLaren che è lì davanti, si può solo ringraziare il suicidio tattico della Alpha Tauri che ha fatto partire Gasly con gomme da bagnato invece che intermedie e costretto il francese alla resa. Comunque sia, almeno uno sprazzo di vita. Poi ci sono i perché di questa gara. Analizziamoli uno per uno.

Bottas Russell, incidente per principio

E’ stata una di quelle botte da paura, da evitare in una pista come Imola dove le barriere sono a portata di mano. Nelle immagini si vede come Bottas si sposti verso la traiettoria per la staccata mentre Russell, col DRS aperto, arriva molto più veloce e lo supera sulla destra proprio mentre Bottas sta completando lo spostamento. Di istinto Russell si è spostato ancora più a destra ma ha messo due ruote sull’erba ha perso il controllo e ha colpito la Mercedes con violenza. Un incidente che ha origini psicologiche, perché Russell è candidato a sostituire Bottas e il finlandese, dopo il Bahrain dell’anno scorso, piuttosto si fa passare sopra invece che cedere la posizione. C’è quasi riuscito, ma fra i due chi stava facendo una gran gara con la macchina a disposizione era certamente Russell.

Hamilton sbatte e rientra in retro

Un errore banale, da principiante se non fosse che Lewis ha sette mondiali sul groppone e andare in sabbia alla Tosa così è davvero inusuale. Va bene l’ala danneggiata davanti, va bene le slick sul bagnato, fatto sta che così non si esce. Infatti è stato l’unico lì in quel punto. La retromarcia, senza disturbare gli altri concorrenti, è ammessa e lui è rientrato in gara e col botto di Bottas ha avuto la dose di fortuna che gli ha permesso la gran rimonta.

Mazepin affonda Latifi

Duello fra titani verrebbe da dire. Latifi che va in testacoda alle Minerali, rientra e viene centrato da dietro da Mazepin che lo sbatte contro il muro. Prima safety della giornata. E poi Schumacher che picchia sul traguardo. La Haas è una macchina critica, difficile e in quelle condizioni l’errore è un attimo.

Giovinazzi, una visiera nei freni e addio punti

Stava facendo una gran gara, era in zona punti e con i problemi di Raikkonen, errore nella procedura di partenza con la safety car, avrebbe ottenuto punti pesanti. Il crono sul giro era di mezzo secondo più veloce di Kimi, ma per strada ha raccolto una visiera a strappo che è finita nella presa dei freni della gomma posteriore destra. Rientro ai box, togli l’intruso e addio zona punti. Sembra quasi che la sfiga ci veda bene quando si tratta di Antonio…

Vettel e Stroll fumanti al via

Le due Aston Martin hanno avuto problemi ai cestelli dei freni posteriori perché i meccanici hanno parzializzato troppo le prese di raffreddamento per cui nei giri di ricognizione i dischi incandescenti hanno provocato un incendio e sostituzione dei pezzi. Vettel non aveva le gomme montate a 5 minuti dal via ed è stato penalizzato, poi il ritiro per salvare macchina e cambio, ma da un team che dovrebbe essere top certi errori non devono accadere.

 

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