F.1 GP BELGIO A Spa le file della passione

TESTO E FOTO DI GIUSEPPE MAGNI

File chilometriche per i tifosi che nonostante la pioggia sono arrivati in massa

C’era l’asfalto giusto, ancora umido e riscaldato finalmente dal sole che, dopo trenta ore di pioggia, ha deciso di fare capolino, quasi avesse voluto accomodarsi anche lui accanto alle ragazze e ai ragazzi che sono venuti qui a Spa-Francorchamps ad assistere alla giornata delle qualifiche valide per il Gran Premio del Belgio, che si disputerà domenica. Dopo una giornata plumbea, uggiosa, quasi riottosa nei confronti dei campioni del volante, fino a spaventarli un po’ all’idea di scendere in pista sotto quella pioggia costante e insistente, tipica di queste parti, che avrebbe potuto minacciare la loro stessa incolumità, il pomeriggio è culminato con una sessione di qualifica in dubbio fino a mezz’ora prima, ma poi vibrante ed appassionante, come sanno essere le esibizioni degli assi del volante da queste parti.

Sono saliti alla ribalta un po’ tutti, dai due della McLaren, a quelli della Aston Martin, a quelli della Scuderia Ferrari, saliti addirittura al primo e secondo posto ad una manciata di secondi dalla fine. Poi è arrivato SuperMax ad esaltare i suoi connazionali, giunti qui in forze, nella loro seconda casa, a sostenere il loro beniamino.

File interminabili questa mattina, a partire dalla autostrada che scende da Liegi a qui, per continuare con chilometri e chilometri di file a piedi, a tutti gli ingressi, sotto la pioggia che pareva non cessare mai, forte di un cielo talmente grigio e compatto che lasciava poche speranze di miglioramento, perfino era in forse addirittura la disputa delle qualifiche. Ma nessuno ha avuto incertezze, nessuno si è scomposto, nessuno si è tirato indietro: nonostante l’inclemenza del meteo, tutti hanno preso lentamente, ma ordinatamente il loro posto, sui loggioni del più bel circuito del mondo, mossi da chissà quale speranza, motivati da chissà quale certezza.

Km di coda in autostrada per l’uscita del circuito

Sono rimasti lì, tutti, sulle prime a guardare con i lucciconi negli occhi il palcoscenico, bagnato fradicio, ma proprio per questo ancora più affascinante, impreziosito da curve di una sinuosità sensuale, magnetica, ammaliante. Ci si innamora, di Spa-Francorchamps. Inutile girarci intorno. Ci si innamora perdutamente, fino a perdere la testa, dei suoi saliscendi, della sua avvenenza, fino a venire qui sotto la pioggia in questa foresta umida ed inospitale, dove ci saranno anche i funghi, ma per il resto non offre alcunché, se non stradine al limite della praticabilità, perfino per gli appassionati di fuoristrada. E lei, alla fine, è sempre capace di ripagarti, di corrispondere il sentimento con giornate come questa, in cui i controsterzi, le sbandate controllate, i numeri dei campioni si sono sprecati e le mani degli astanti si sono spellate dagli applausi.

Grazie, Spa-Francorchamps. Grazie di cuore. Vale sempre la pena di raggiungerti, di crederti, di ammirarti, di amarti, nella tua bellezza così austera, arcigna, ma sempre capace di tenerci qui, vicini a te, e a tutti quei ragazzi di questa mattina in fila, che ora vedo vagare sorridenti e felici, sotto quel sole che, alla fine, ci hai saputo regalare…

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