F.1 GP AUSTRALIA Red Bull secondo KO è allarme affidabilità

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Un doppio colpo da KO: tre gare, due ritiri e due vittorie di Leclerc con la Ferrari. Alla Red Bull questo inizio di mondiale va di traverso e il brodino del secondo posto di Perez non compensa la situazione disastrosa che si è vista a Melbourne. Perché oltre alla fragilità, col secondo ritiro di Verstappen, c’è da aggiungere anche la mancanza di competitività mostrata in qualifica e in gara. Verstappen non è mai stato in grado di lottare con Leclerc per la pole e in gara, anche quando si avvicinava, non aveva lo spunto per tentare un attacco: “Ho rovinato le gomme – ha detto Max – non riuscivo a tenere un passo gara decente e non c’era nessuna possibilità di avvicinarsi alla Ferrari, eravamo lenti e mangiavamo le gomme, una situazione difficile da digerire“.

VERSTAPPEN, MAI IN GARA CONTRO LA FERRARI

I problemi più che di PU, come si chiamano adesso il gruppo motore turbo elettrico, sembrano derivare dagli accessori, ovvero le connessioni dei vari circuiti idraulici e di raffreddamento. Le vibrazioni dovute al pompaggio aerodinamico vengono scaricate all’interno della struttura, per cui mentre le altre monoposto saltano come canguri (e a Melbourne ci sta…) la Red Bull appare più piatta e costante, salvo il fatto di fermarsi per strada. Un brutto segnale perché in due gare Leclerc ha già 52 punti di vantaggio e con quello che ha fatto vedere la Ferrari il recupero sarà difficile. Specie se non sei veloce e stai davanti come dovrebbe essere per tentare una risalita.

CAPIRE IN FRETTA I PROBLEMI

Che i problemi dipendano dalla Honda è da escludere. Tutto lo staff nipponico, oltre a una cinquantina di ingegneri ex Mercedes, lavorano a Milton Keynes in una struttura chiamata Masa Consulting, diretta da Masashi Yamamoto, che era fino allo scorso 31 gennaio, il responsabile della Honda in pista. Quindi escluso che tutto a un tratto si siano rimbambiti e dimenticato come si fa un motore affidabile (vedi ultime otto gare della passata stagione). Quindi, fragilità da riparare (e capire cosa innesca le vibrazioni che provocano cedimenti) e competitività da ritrovare per essere al passo con la Ferrari.

Condividi su: