F.1 Ferrari al Mugello, fra siepi, rovi e balle di paglia il bello di esserci dal vivo

TESTO E FOTO DI BEPPE MAGNI

“È bello aver avuto la possibilità di tornare al volante di una vettura dopo tutto questo tempo. In particolare su un circuito come questo è stato davvero incredibile. Il Mugello è senza dubbio una delle piste preferite da tutti i piloti. Dovremmo venire qui per disputare un GP quest’anno. Sarebbe davvero bello e di sicuro ancora più speciale se ci fosse permesso di avere il pubblico sulle tribune”.  Sebastian Vettel.

AL MUGELLO COME NELLA GIUNGLA ALL’ASSALTO DELLA ROSSA

È stato davvero commovente sentire queste parole direttamente dalla voce di Sebastian Vettel, in un video diffuso dalla Scuderia Ferrari, a margine della proficua giornata di test svoltasi ieri al Mugello. Il campione tedesco della Ferrari ha risposto così, indirettamente, alla incredibile, avventata dichiarazione del signor Ross Brawn di qualche giorno fa, in cui asseriva che, per Liberty Media, il pubblico sugli spalti non sia così importante per la F.1. Una dichiarazione grave, una pugnalata alla fedeltà di tanti supporters, che affrontano ogni tipo di situazione e sacrificio pur di poterci essere, pur di seguire la propria, trascinante passione.

Alla ricerca del buco perfetto per seguire le rosse in pista

Sebastian Vettel ha così inviato l’augurio più bello ai tifosi: quello di poter essere presenti fisicamente alla tenzone agonistica più bella del mondo. E, presumibilmente, se la situazione sanitaria lo potesse consentire, essere al Mugello a metà settembre, aprirebbe la possibilità di poter esserci anche a Monza una settimana prima. Sarebbe un sogno stupendo, per il quale ringraziamo di cuore Sebastian Vettel per avercelo anche solo prospettato. È bello quando il pubblico è vicino ai suoi campioni a bordo pista, ed è altrettanto bello quando i campioni sono cosi vicini al proprio pubblico. È stato questo il momento più bello, più toccante, della giornata di test che la Scuderia Ferrari ha svolto ieri al Mugello con entrambi i suoi piloti.

PORTE CHIUSE, CUORE APERTO, COME TROVARE UNA SOLUZIONE

Lo svolgimento a porte chiuse ha presupposto una sveglia in piena notte per poter partire ed essere sul perimetro del circuito in tempo utile per cercare con cura una possibile posizione da cui si potesse intravedere qualcosa. Così, prima delle quattro, partenza! 

Il viaggio è stato dominato da una emozione intensa: finalmente, dopo tanto tempo, dopo tanta attesa, dopo tanta sofferenza, stavo di nuovo viaggiando per andare a vedere la Ferrari. Da sempre, il viaggio che più sogno, si può dire il viaggio della mia vita!

Arrivato sul circuito sull’altopiano di buonora, mi sono reso conto quasi immediatamente che la mia fida scaletta, qui in Toscana, sarebbe stata pressoché inservibile. Infatti i muri di cinta in legno o in metallo eretti dai reggitori della pista sono talmente alti che ci vorrebbe un cestello gru per poter sbirciare dentro dall’altezza giusta. Armatomi quindi di pazienza, mi sono messo a percorrere il perimetro del Mugello, dal di fuori. Avevo la sensazione di stare percorrendo il perimetro dell’ex muro di Berlino. Il paradiso è di là, ma io sono di qua.

Prima perlustrazione nella zona verso San Donato e Poggio Secco. C’è un parco pubblico, dal quale però, diversi passanti intenti a correre o a passeggiare col cane, mi confermano che, da quel lato, di pista, da fuori, non se ne vede nemmeno un metro.

COI FOTOGRAFI A SPOSTARE BALLE DI PAGLIA COME SGABELLO NATURALE

Nella zona del Palagio, il nastro d’asfalto scorre troppo in basso per poter vedere da fuori qualsiasi cosa. Ad un certo punto, con un paio di fotografi, ci addentriamo in una fitta vegetazione di robinie e arbusti spinosi. Dopo qualche puntura, scorgiamo, in lontananza, dall’altro lato della pista, la Casanova Savelli. Meravigliosa. Destra sinistra in discesa dal ritmo che sembra uno spartito musicale…

Troppo lontani, in ogni caso. Ci spostiamo un po’. Da un pertugio, tra la fittissima vegetazione sopra il muro, scorgiamo una piccolissima porzione di rettilineo che, dalla Arrabbiata 2, porta alla Scarperia Palagio. Sebastian Vettel è già in pista ma, da lì, lo vediamo veramente di sfuggita, anche se gli abili fotografi vicino a me, riescono a catturarlo lo stesso, con degli scatti da applausi, viste le condizioni.

IL COMMANDO CONTRO LE ZANZARE, MA LA PASSIONE SUPERA GLI OSTACOLI

Intanto arriva nella macchia sempre più gente. Nonostante la minaccia di numerose, agguerrite zanzare. Per lo più sono gruppi di ragazzi, giovanissimi. Mi si apre il cuore. È bellissimo vedere i giovani tifosi accorrere qui a rivedere e sostenere la Rossa. Mi ricordano quando avevo la loro età e già ne ero innamorato. Forse pensava proprio a loro, Sebastian Vettel, quando ha proferito quelle belle parole, che gli sono venute dal cuore…

Però, da qui, sopra il Palagio, si vede davvero poco. Decido di cambiare gioco, cambiare strategia, cambiare lato della pista. Nei dintorni dell’ingresso principale del circuito è assiepata una folla di persone: la tormentata, sublime morfologia di questo territorio permette di ammirare, da lì, seppur da lontano, la Arrabbiata 2 e la Bucine! Mi soffermo anche io. Constato come questo circuito sia davvero più paragonabile ad un otto volante che ad una pista per farci le corse in moto o in macchina. È tutto un saliscendi sinuoso, sensuale, armonioso, stupendo. L’Arrabbiata 2, in piena salita e cieca in uscita, è davvero una piega di altri tempi, strappata agli anni ruggenti, a vederla te ne innamori. Punterò ad andare lì, caso mai si avverasse la speranza di Sebastian Vettel…

IL GRUPPO INCURSORI FINALMENTE VEDE LA ROSSA IN AZIONE

Decido di salire nella zona sopra la Casanova Savelli. Strada sconnessa, ma larga. Tutto intorno, vegetazione che nemmeno nella giungla amazzonica! In cima, un bellissimo altopiano dove il contadino di una fattoria vicina ha appena mietuto il frumento. Il campo è disseminato di rotoloni imballati di paglia che, su un bordo, chissà perché, recano la bandiera tedesca. Che il contadino sapesse che stamattina ci sarebbe stato in pista Sebastian Vettel e abbia deciso di rendergli onore?

Il piedistallo improvvisato per vedere Vettel in azione al Mugello

Scorgo i due fotografi che erano con me sopra il Palagio. Hanno cambiato lato anche loro e sono tutti intenti a spostare un paio delle grandi balle di fieno rotonde, in modo da portarle vicino alla vegetazione e salirci sopra, per poter vedere la pista da sopra la fitta vegetazione e il muro di Berlino. Dò loro una mano e, in breve, possono finalmente cominciare a lavorare soddisfatti. Non chiedo loro di cedermi il posto, proseguo. Poco più avanti, un ragazzo ha creato un breve sentiero nella giungla. Pochi passi e, sotto di lui, il paradiso! La Casanova Savelli in primo piano, poi, in lontananza, il resto della pista. Incantevole, meravigliosa, percorsa e dominata dai cavalli del Cavallino Rampante, da quella SF71H rossa luccicante che tanto ci fece sognare,

Non mi sposto più. Ammiro uno per uno i passaggi di Sebastian Vettel prima e di Charles Leclerc poi. Ammiro il Mugello, che, da lì, sembra una pista su tre o quattro piani, quasi fossero i gironi del paradiso dantesco.

MUGELLO PISTA MAGICA MERITEREBBE IL PUBBLICO E LA F.1

Ringrazio quel giovane che ha aperto la via. Non si è dato per vinto neppure lui e alla fine, ce l’ha fatta! È rincuorante vedere la mia vecchia intraprendenza fatta propria dalle giovani generazioni di tifosi. È bello vedere i ragazzi qui. Segno che esiste ancora qualcuno che ha voglia di esserci, di sbattersi, di farsi dominare dalla passione, quella più vera e sincera, quella che ti fa sognare. Soprattutto per loro, per i ragazzi, per il loro entusiasmo, il loro sorriso e la loro fede, spero con tutto il cuore che l’augurio di Sebastian Vettel, di poter vedere le tribune piene a settembre, possa avverarsi. Sarò ben felice di potermi sedere, commosso, vicino ai ragazzi ad incitare i nostri beniamini, ad emozionarci insieme per le loro imprese. A poter applaudire Sebastian e potergli dire, tutti insieme: “Eccoci, campione! Tu ci hai chiamati e noi siamo qui. A dirti che ti vogliamo bene!”

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