CONTROMANO: DEMOLITION DERBY

RODOLFO INTELISANO

 

Papa, papà, mi porti all’autoscontro, mi diverte un sacco! Ma no, figlio mio, possiamo starcene tranquillamente a casa, accendere la TV, sdraiarci comodamente sul divano con un bel bidone di pop corn in mano e goderci lo spettacolo: oggi c’è il Gran Premio di Formula Uno! Ma è poi davvero questo che vogliono i giovani? Ma perché bisogna piacergli per forza?

Tre, quattro partenze sono lo spettacolo? O forse lo spettacolo da creare ad ogni costo è l’anticamera della fine? Perché la gente la puoi prendere in giro una volta, forse anche due ma poi lo capisce se quello che gli stai propinando è una cosa vera o fasulla, una cosa seria o una farsa. Qui oramai da un pezzo siamo alla farsa ma niente, i “padroni del vapore” vanno dritti verso il muro, aspettiamo solo lo schianto.

Dice che alla gente piace così. Non so da dove traggano i loro riscontri, perché, guardando nei siti specializzati i commenti degli appassionati, più o meno esperti, tutto sembrerebbero indicare l’opposto. Ma ecco l’illuminazione che mi coglie all’improvviso, forse hanno ragione loro: a loro dei veri appassionati importa meno di zero, a loro importa attrarre nuovo pubblico, se questo pubblico non ha un minimo di cultura motoristica tanto meglio, possiamo propinargli più facilmente questo spettacolo-farsa e vederli esultare e sventolare le bandiere e i cappellini come tante scimmiette ammaestrate.


Dice: la Formula Uno è cambiata perché il mondo è cambiato. Va bene dei piccoli cambiamenti, delle migliorie si accettano sempre volentieri. Siamo progressisti, mai reazionari, ma per caso qualcuno ha visto il calcio diventare, che so, una partita a 15 contro 15 e senza portiere, perché così si fanno sicuramente più gol e si accresce lo spettacolo? Qualche appassionato di calcio lo accetterebbe? Io non credo! E allora perché noi vecchi appassionati di automobilismo dobbiamo essere umiliati in questo modo?

Che cos’è un Gran Premio di due giri sotto la pioggia, dietro la Safety Car? Che cos’è un Gran Premio con tre o quattro bandiere rosse? Ho perso il conto e relative nuove partenze? E si perché probabilmente i “geni-scemi”, per citare una vecchia conoscenza, devono aver fatto la pensata che la safety car mandata in pista ad ogni minimo soffio di vento non bastava più per creare lo spettacolo fasullo.

Nella loro ansia di avere lo spettacolo ad ogni costo, me li vedo rimuginare: cos’è, cos’è , che la gente guarda con maggiore interesse? La partenza? Facciamone quattro di partenze nello stesso Gran premio, della credibilità chi se ne frega, finché ci sono Pay TV che spendono milioni di Euro per compare i diritti della farsa e sprovveduti che pagano per vederla da chi ha acquistato i diritti, il giochino può andare avanti. E chi ha acquistato il prodotto e lo deve rivendere deve promuoverlo nel miglior modo possibile: che fantastica Formula Uno, li senti dire.


Eppure, eppure…è vero: questa Formula Uno sarebbe davvero bellissima senza regolamenti contorti e assurdi che nemmeno chi li deve applicare ci capisce qualcosa, senza Safety Car quando non serve, senza penalità date a capocchia, senza track limits e senza tante altre diavolerie pensate per creare spettacolo e che il vero spettacolo della corsa lo uccidono, ma con la bandiera rossa esposta solo quando davvero serve e che sta a significare che la gara finisce lì, come era un tempo, quando era l’alternativa alla bandiera a scacchi e come dovrebbe essere anche oggi, senza troppe fantasiose interpretazioni regolamentari. Però, però…a tutto c’è un limite e ieri, ma oramai anche tante altre volte in precedenza, questo limite è stato superato.

E qui nascono altre due questioni, due domande che cercano risposte: va bene, abbiamo chiarito che dei veri appassionati non gliene frega nulla, si perdano pure, a loro interessa un pubblico nuovo che si sorbisce entusiasta questa farsa. Ma i piloti? E le case automobilistiche? D’accordo che oggi le macchine sono sicurissime ed è molto difficile farsi male, ma davvero sono disposti a subire passivamente questa situazione?

Dove sono i piloti con le palle? Dov’è un Ickx che attraversa la pista camminando mentre tutti si lanciano correndo verso la loro auto nella partenza di Le Mans ’69, perché ritiene quel tipo di partenza troppo pericolosa perché i piloti non si allacciano correttamente le cinture nell’ansia di partire davanti agli altri? Dov’è un Lauda che guida la rivolta dei piloti al GP del Sud Africa ’82 contro il ricatto per la concessione della superlicenza imposto della FIA di allora?

Oggi tutti zitti, gli fanno fare quattro volte la cosa più pericolosa di una corsa, la partenza e loro lì pronti, al massimo si protesta per un piercing ma non per i trattori in pista mentre transiti a duecento all’ora. Ancora, per quanto una Renault sarà disposta a tollerare una situazione come quella di ieri, con tutti i milioni spesi, con due macchine distrutte e una valanga di punti persi per l’unico motivo di dare spettacolo, per fare un’ennesima partenza e una gara di due giri?

Ecco, ci arrivo: FIA, Liberty Media vi confermo che ci siete riusciti! State dando spettacolo, ma non quello che credete voi ma date spettacolo nel senso più deleterio del termine.

Questo nuovo spettacolo, che ha poco a che fare con le corse, a me non interessa più, da appassionato ci sono ancora tante corse da seguire: c’è un bellissimo WEC e un bellissimo mondiale rally e tante altre specialità ancora genuine, come le corse in salita e i rally nazionali. Vi lascio al vostro show, ma non chiamatela più Formula Uno, chiamatela demolition derby. Bye, bye.

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