Brembo svela l’impegno dei propri sistemi frenanti al GP Messico 2019 di Formula 1

(comunicato stampa Brembo)
Il GP Messico Formula 1 2019 secondo Brembo
Ai raggi X l’impegno dei sistemi frenanti delle monoposto di Formula 1 all’Autódromo Hermanos Rodriguez
Dopo la gara in Giappone la Formula 1 si sposta in America per il 18° appuntamento del Mondiale 2019, in programma dal 25 al 27 ottobre all’Autódromo Hermanos Rodríguez. ​
La pista è intitolata ai fratelli Rodriguez, Ricardo e Pedro, entrambi piloti di Formula 1 scomparsi prematuramente per incidenti in pista. ​
In Messico Brembo ha tre impianti produttivi, a Puebla, Apodaca e Escobedo: inaugurato nel 2016, quest’ultimo si estende su una superficie di 35.000 mq ed è in grado di produrre 2 milioni di pinze in alluminio all’anno. ​
I 2.229 metri di altitudine a cui è collocato il circuito non comportano alcun problema per l’impianto frenante che invece è messo a dura prova dai picchi di velocità: l’anno scorso la Ferrari di Kimi Raikkonen ha superato i 362 km/h. ​
Oltre che le velocità, sulle temperature di dischi e pinze potrebbero incidere le temperature dell’asfalto: due anni fa in qualifica si sono raggiunti i 44 gradi. ​ Inoltre, l’aumentare del grip dell’asfalto durante il week-end comporta solitamente un incremento della coppia frenante scaricabile a terra. ​
Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, l’Autódromo Hermanos Rodríguez rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 5. ​
L’impegno dei freni durante il GP
I freni entrano in funzione in 10 delle 17 curve della pista, con un uso intenso nella prima parte, complice la possibilità di utilizzare il DRS in due diversi rettilinei. ​
Nel corso di un giro in media ciascuna monoposto utilizza i freni per 15 secondi, equivalenti al 20 per cento della durata complessiva della gara. ​
La tortuosità delle sezioni centrale e finale della pista contribuiscono ad abbassare la decelerazione media sul giro che non supera i 3,3 g, uno dei valori più bassi del Mondiale.​
L’energia dissipata in frenata nel corso dell’intero GP da una monoposto è tra le più alte dell’intera stagione: 258 kWh, il doppio del GP Gran Bretagna.​
Invece il carico esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi sul pedale del freno rientra nella media del campionato: poco meno di 53 tonnellate.​

Le frenate più impegnative
Delle 10 frenate dell’Autódromo Hermanos Rodríguez 3 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, nessuna è di media difficoltà e 7 sono light. ​
La più impegnativa in assoluto è la frenata alla prima curva dopo il traguardo perché la velocità delle monoposto passa da 362 km/h a 110 km/h in appena 145 metri. Per percorrerli i piloti esercitano un carico di 177 kg sul pedale del freno per 2,52 secondi durante i quali subiscono una decelerazione di 5,4 g. ​
Alla curva 4, anch’essa posta dopo un rettilineo in cui è possibile usare il DRS, servono invece 2,43 secondi per non arrivare lunghi. Le monoposto vi arrivano a 338 km/h e sono rallentate fino a 105 km/h grazie ad un carico di 166 kg sul pedale di freno. Bastano invece 1,93 secondi e 114 metri alla curva 12 in salita per abbattere la velocità da 324 km/h a 137 km/h.
I 4,6 g di decelerazione dimostrano che anche questa frenata non può essere sottovalutata, così come i 114 kg di carico sul pedale del freno. Nel tratto di pista compreso fra le curve 5 e 7 invece i piloti usano i freni​ per spazi sempre inferiori ai 65 metri. ​​ D’altro canto in tutte e 3 queste frenate il gap di velocità non raggiunge in nessun caso gli 85 km/h​​​. ​ ​​​
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Prestazioni Brembo ​​
Le monoposto con freni Brembo hanno vinto 7 delle 11 edizioni del GP del Messico a cui hanno partecipato. ​
Nel 2017 la Ferrari ha stabilito la pole e il giro veloce ma non vince in Messico dal 1990.
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