NISSAN: MICHAEL CARCAMO A 360°

 

Ci sono persone con le quali, stante la loro simpatia e disponibilità, è facile stabilire un feeling, ed un breve colloquio può trasformarsi in un’intervista, magari con un approccio più informale e discorsivo, ma senza che ciò porti a sottovalutare quanto l’interlocutore possa trasmettere; una di queste è Michael Carcamo, di evidenti origini italiane, Nissan Global Motorsports Director, che alcuni rumors indicano potrebbe, qualora i risultati non arrivino, prendere un ruolo di comando all’interno della Renault di Formula 1.

 

Con il giovane manager, ingegnere meccanico, dal 2002 in Nissan e dal 2016 Motorsports Director, incontrato prima della conferenza stampa del Gran Premio di Formula E a Roma si sono affrontate alcune tematiche, per le quali si riportano, alle tematiche proposte, sinteticamente le considerazioni che lo stesso ha accettato di condividere.

 

D: In passato le corse erano veicolo di pubblicità per le case automobilistiche; come Nissan vede oggi la sua presenza in Formula E e con quali prospettive per il mercato?

 

R: “Il mondo sta cambiando, e così sta avvenendo anche per le corse; il campionato di Formula E si corre nelle città, dove le vetture elettriche possono avere il loro maggiore utilizzo, e di certo queste gare possono essere un modo di trasmettere un messaggio. Obiettivo di Nissan è quello di connettersi (ndr. il concetto è stato enfatizzato ed è ricorso più volte nel dialogo) con le persone, in particolare con i giovani. Vogliamo trasmettere un messaggio per il quale essere visti come brand impegnato nella sostenibilità ambientale, con vetture, sia nelle corse che sulle strade di tutti i giorni, che contribuiscano in tal verso, un marchio in cui avere fiducia, un marchio leader di mercato che, in quanto da anni impegnato nello studio ed evoluzione delle vetture elettriche, può essere sempre innovativo. Non vogliamo fare una pubblicità come sinora è stata fatta, ma vorremmo cercare di essere sempre più in contatto con le persone, con i sistemi multimediali, con l’interattività; pensiamo che questo modo sia più efficace di quelli sinora utilizzati e che, aggiungendo qualche risultato in gara, si possa innanzitutto consolidare e quindi incrementare la quota di mercato”.

 

D: cosa intende per connettersi?

 

R: un modo per entrare in contatto con le persone ed interagire con loro, le persone devono pensare a Nissan come ad un interlocutore e come ad un punto di riferimento. Una modalità con la quale avvicinarsi alle persone e dare loro la tranquillità che possono avere fiducia in Nissan.

 

D: in tema sportivo, quest’anno la scorsa gara è arrivato il primo podio; avendo due piloti come Buemi, campione 2016, e Rowland, quando è prevedibile che possiate puntare alla vittoria finale?

 

R: “Il campionato di Formula E è molto equilibrato, specie quest’anno, dove in sei gare si sono avuti sei vincitori diversi (ndr. dopo la gara di Roma sono diventati sette), e penso che il titolo verrà aggiudicato all’ultima gara. Noi saremmo contenti di poter vincere almeno una gara quest’anno, poi lavoreremo per migliorare la vettura per il prossimo campionato per consentire ai nostri piloti di puntare al titolo. Abbiamo due ottimi piloti, un’ottima squadra, al momento ci manca solo di sviluppare la vettura migliorando alcuni particolari. Questo campionato è in continua evoluzione, ogni anno vengono fatti miglioramenti, anche in questo cerchiamo, in pista e fuori, di essere sempre innovativi. Molti dei miglioramenti studiati per la Formula E sono stati applicati anche sulla Leaf”.

 

 

Durante la conferenza stampa ufficiale Carcamo ha inoltre affermato che “questo era il momento giusto per entrare in Formula E”, e lo stesso Buemi, ad una domanda, ha risposto indicando come “la Formula 1 sta diventando sempre più un qualcosa di lontano dalla gente, mentre la Formula E sta andando verso la gente”; tutte affermazioni che, collegate tra loro, fanno pensare che dietro all’ingresso nella Formula E vi sia una strategia a 360° con un progetto più “importante” di quanto al momento si possa intuire.

 

Se poi si considera che Carcamo, ingegnere meccanico, è a capo della squadra corse, allora c’è da essere certi che, considerato che dove lui è arrivato ha portato risultati, tra non molto tempo il progetto possa giungere a risultati significativi.

 

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