WEC 6 ORE MONZA i retroscena di una gara da ricordare

TESTO E FOTO LUDOVICA DE MURTAS

La dura legge dell’Endurance

Parafrasando una vecchia canzone degli 883; “la dura legge dell’Endurance”, la 6H della tappa monzese del mondiale endurance ha dimostrato, come succede sempre, che i conti vanno fatti sotto alla bandiera a scacchi.

Ma partiamo dal sabato, quando nella Hypercar, la Glickenhaus conquistava la Hyperpole con una semplicità che faceva presagire la prima vittoria del team USA, rifilando quasi un secondo di sugli avversati giapponesi e francesi.

La domenica inizia subito nel miglior modo, con le tribune piene di tifosi dell’Endurance che riempiono l’Autodromo Nazionale di Monza, pronti ad assistere ad una gara senza nulla di scontato e ricchissima di colpi di scena.

La vettura n. 708, in un inedito color azzurro Sky Blue, parte subito fortissimo inanellando giri veloci su giri veloci, portando il suo vantaggio, allo scadere della seconda ora di gara, a 48 secondi sulla Toyota n.7 presagendo quasi una gara solitaria.

Intanto i suoi diretti rivali affrontavano una intensa battaglia per i posti più bassi del podio.

I francesi dell’Alpine e in giapponesi della Toyota n. 7 hanno fatto gara di coppia cercando di limare il gap contro il team americano; mentre l’altra Toyota non è riuscita a imprimere un ritmo per essere competitiva.

Discorso a parte per Peugeot che è venuta a Monza per fare Km in gara e per iniziare a lubrificare gli ingranaggi per la stagione 2023.

Ma al rintocco delle ore 15 del campanile di Biassono, ovvero allo scadere del 180° minuto di gara il V8 biturbo mandava letteralmente in fumo i sogni di gloria del team di Cameron Glickenhaus.

o allora che inizia una nuova battaglia tra la vettura n. 36 l’Alpine e le due Toyota.

La gara, nelle ultime tre ore, si trasforma subito in un lungo lunghissimo duello, fatto da sorpassi e controsorpassi fino al culmine dell’ultima ora quando sul lungo rettifilo monzese l’Alpine e la Toyota n. 7 si sono toccate causando una foratura alla vettura giapponese costringendola a una lunga sosta per la sostituzione dello pneumatico d ti tutto il cofano posteriore della Toyota.

Oltre il danno la beffa; la vettura guidata da Kobayashi a causa della sua mnovra pericolosa che ha causato il contatto con la vettura francese ha subito la penalità di uno Stop&Go di 90″, di fatto consegnando la vittoria al team francese e relegando la vettura n. 7 al terzo posto.

Al secondo posto arriva la seconda Toyota nonostante una serie di problemi che hanno condizionato la gara della vettura n. 8.

In LMP2 come al solito non è lo spettacolo non è mancato grazie alla collaudata competitività delle Oreca, che dopo una battaglia lunga sei ore ha portato i primi tre classificati con un distacco di soli 12”.

La vittoria è andata alla Realteam by WRT davanti al team JOTA che ha preceduto la vettura Vector Sport.

Per le due scuderie italiana la gara di casa non è stata fortunata; la vettura del team Prema Orlean si è aggiudicata il sesto posto di classe e invece il team AF Corse ha portato a casa un laconico nono posto.

Anche in LMP2 non sono mancati i colpi di scena, tra una sequela di toccatine pesanti e non, sono fioccate una serie di penalità che hanno modificato anche la classifica delle GTEPRO, come nel caso del contatto tra la Porsche ufficiale n. 92 e la Jota n. 28 che ne ha pregiudicato una gran gara.

La lotta in GTEPRO è stata caratterizzata dalla sfida tra le rosse di Amato Ferrari e la gialla Corvette n. 64.

Per tutta la gara le due rosse hanno dato la sensazione di poter dominare nella pista di casa, nonostante non siano mai riuscite e distaccarsi dalla vettura americana.

La gara è stata dominata dalla Ferrari n. 51 fino a quando non gli si è stata comminata una penalità, uno Stop&Go di 5″, a causa di un pasticcio hai box durante una sosta, che li ha visti retrocedere al quarto posto.

Purtroppo la “nuvoletta di Fantozzi” ha colpito, ancora il team italiano, nonostante il cielo terso della Brianza, quando a due minuti dalla fine l’assetata Ferrari n. 52 ha fatto un rifornimento velocissimo per poter concludere la gara, di fatto consegnando la vittoria al Team Americano della Corvette.

Ma i colpi di scena non finiscono qui, come detto in precedenza, la penalità inflitta alla Porsche n. 92 ha di fatto regalato il podio alla Ferrari n. 51 che aveva dominato inizialmente la gara.

Da ricordare lo spaventoso incidente all’ Aston Martin n.33 del team TF Sport, pilotata da Chaves che al 73° giro è letteralmente decollata, a causa di un presumibile guasto hai freni, su un dissuasore nella variante della Roggia, per poi finire a testa in giù; fortunatamente il pilota è uscito con le sue gambe senza riportare traumi.

In classe GTEAM la vittoria è andata alla Porsche n. 77 del Dempsey – Proton Racing che hanno beffato la Ferrari “Rosa” n. 85 delle Iron Dames che nonostante abbiamo dominato sia prove e quasi tutta la gara si sono dovute accontentare della piazza d’onore centrando comunque un ottimo risultato. A completare il podio la Porsche n. 46 del Team Project 1.

Ancora una volta, l’accoppiata Endurance e il Tempio della Velocità, in questi due weekend di intesa passione, hanno regalato gare senza esclusione di colpi per nulla scontate, portando un grande pubblico di appassionati, in attesa della rivoluzionaria stagione 2023, che grazie al nuovo regolamento, unirà le vetture per poter correre nel mondiale e nel campionato americano e con l’ingresso di nuovi competitor, nell’attesa di un sogno in “rosso” dopo cinquant’anni.

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