MOTOGP Il Driving Vision Science col team Cecchinello per la sicurezza di tutti

ANSA

Una persona ammicca, cioè sbatte le palpebre, circa 8 volte al minuto per ripristinare il naturale film lacrimale dell’occhio, ma i piloti di MotoGP lo fanno invece una sola volta ogni tre minuti, tra l’altro in una situazione particolare di microclima che si crea all’interno dal casco. Tenendo conto che un giro di pista al Mugello in MotoGP richiede circa 1′ e 50″, significa fare un giro e mezzo senza “battere ciglio”.

E’ quanto emerge da dal progetto di ricerca “Driving Vision Science” (DVS), dedicato allo studio delle reazioni dell’apparato visivo dei piloti impegnati sui circuiti di tutto il mondo, realizzato da SIFI, azienda farmaceutica leader nel settore oftalmico, assieme al team LCR Honda, che compete nella categoria MotoGP dal 2006. Questa reazione è dovuta alle condizioni estreme, generate da sollecitazione visiva e concentrazione fisica e mentale, affrontate dai piloti e analizzate dagli esperti di SIFI nell’abito della MotoGP.

Il motociclismo al suo più alto livello agonistico e con un elevatissimo livello di stress psico-fisico, e di conseguenza visivo, al quale si sottopongono i piloti in condizioni di test e di gara permette di fare test probanti. Grazie alla stretta collaborazione tra SIFI e il Team diretto da Lucio Cecchinello (e alla partecipazione dei piloti “pionieri” di questa ricerca, Takaaki Nakagami e Cal Crutchlow), fin dal 2015 i ricercatori hanno potuto raccogliere dati che rendono possibili tecniche di studio ancor più avanzate e nuove soluzioni contro la secchezza oculare. Lo scopo della ricerca è di sviluppare specifiche soluzioni comportamentali e, in un prossimo futuro, poter testare prodotti capaci di migliorare le performance visive di tutti coloro che per lavoro o svago possono essere sottoposti a stress ed elevate sollecitazioni oculari.

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