LO SPETTACOLO DELLE TURISMO “STORICHE”

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Sarà perché sono quelle che più sono assimilabili alle vetture che si guidano tutti i giorni, ma una delle categorie motoristiche che ha sempre raccolto maggior seguito ed entusiasmo, in particolare negli anni ’70 e ’80, è quella relativa alle vetture “Turismo” o, per dirla in altro modo, a quelle derivate dalla produzione di serie ed elaborate sia esteticamente che tecnicamente.

In quegli anni le grandi case automobilistiche italiane ed estere, Alfa Romeo, BMW, Ford, solo per citare qualche nome in rigoroso ordine alfabetico, erano presenti in via ufficiale o semi ufficiale in campionati di grande prestigio, ed i risultati sportivi finivano con l’avere importanti riflessi anche nel successivo ambito commerciale; una vittoria veniva portata ad immagine dell’aspetto sportivo del marchio e della sua capacità di esprimere prestazioni velocistiche a livello assoluto.

Erano i tempi in cui i limiti di velocità non erano ancora così esasperati (soprattutto nei controlli “a tradimento”) e si poteva, ogni tanto, permettersi il lusso di spremere le prestazioni dalle proprie vetture e, per conseguenza, la tendenza era quella di apportare qualche modifica al fine di ottenere qualche cavallo in più.

In un periodo in cui buona parte dei giovani si avventuravano in elaborazioni, talora al limite del pacchiano e dell’antologia del cattivo gusto, delle proprie utilitarie, i “look” delle vetture Turismo impegnate in pista erano il benchmark di riferimento per tutti coloro volessero avere una vettura in grado di distinguersi od utile ad iniziare un’attività agonistica pur disponendo di mezzi economici limitati.

La storia di tanti anche in seguito ottimi piloti, non dimentichiamolo, è passata attraverso campionati di vetture turismo anche di piccola cilindrata, che erano molto più popolari e seguiti di quanto non accada ora, dove i regolamenti sono cambiati e tante tipologie di gare sono purtroppo scomparse.

Oggi come allora le vetture Turismo del passato, proprio perchè si portano dietro questo tipo di ricordi, oltre al fatto che risultano generare gare equilibratissime, richiamano grande entusiasmo e sono, molto probabilmente, le più spettacolari da vedere, indipendentemente dal fatto che si corra su tracciati veloci piuttosto che misti.

Al Dix Mille Tours erano ben 52 le vetture iscritte nella categoria, per la maggior parte suddivise tra BMW, con le indimenticabili 3,0 litri che risultavano la maggioranza del marchio, con alcuni esemplari ex Alpina ed ufficiali, e Ford, con le immancabili Capri, dominatrici delle competizioni negli anni ’70, ed Escort, oltre ad una rappresentanza numericamente meno “importante” di altre case ed altri modelli.

Analogamente a quanto occorso in altri eventi “historic”, oggi come circa 50 anni fa, anche sul tracciato francese le Turismo hanno regalato spettacolo ed emozioni; soprattutto a beneficio di coloro i quali in passato sognavano di guidare vetture come queste, ma non solo, una carrellata di immagini, magari un po’ nostalgiche, con l’auspicio che possano consentire un viaggio nel passato, in quello che era il loro periodo d’oro.

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