MONZA HISTORIC, LO SPETTACOLO VINTAGE

(testo e foto Marco Ferrero)
L’ultimo fine settimana è stato l’occasione per ammirare sul circuito di Monza l’evento “Monza Historic”, kermesse automobilistica che la francese Peter Auto ha regalato agli appassionati come sempre con professionalità ed organizzazione di assoluto livello, e che ha raccolto il consueto riscontro in termini di partecipazione sia di pubblico, accorso numeroso sulle tribune monzesi, che di iscritti.
Quest’anno sono state circa 300 le vetture iscritte, un incremento esponenziale rispetto all’edizione dello scorso anno svoltasi ad Imola, circuito che si alterna a quello brianzolo nell’ospitare l’evento, un risultato che attesta la continua crescita di questa manifestazione ed il consenso da parte degli appassionati, che siano gentlemen drivers fortunati (oltre che ovviamente facoltosi) possessori di veri e propri “gioielli”, piuttosto che ex piloti di “grido” quali Emanuele Pirro il cui nome compariva, lo scorso anno, alla guida di un’Alfa 33 del 1969.
Impossibile citare tutte le “perle” che sono scese in pista senza incorrere in qualche dimenticanza, da alcune ex vetture “ufficiali” a vetture che hanno fatto parte (e sono state esse stesse) della storia dell’automobilismo; a titolo di esempio non esaustivo si possono citare le grandi rivali Porsche 917 e Ferrari 512S, piuttosto che la mitica Ford GT40 tra i prototipi, le silhouettes Lancia Beta Montecarlo e BMW M1, la Bentley del 2003 e la Ferrari 333SP del ‘96, vere e proprie leggende sportive, ed ancora BMW Alpina ex ufficiali, Ford Escort e Capri, Alfa Romeo GTA e l’immancabile schieramento di Porsche, Cobra Shelby e Chevrolet Corvette.
Un “parterre de rois” tale da soddisfare i palati di ciascuno e da riportare nostalgicamente alla memoria di tutti coloro che hanno qualche anno (e qualche capello bianco) in più cosa queste vetture hanno rappresentato, i loro successi, i piloti che le hanno condotte, i duelli che le hanno caratterizzate con i relativi aneddoti, e quant’altro, e non è poco, uno schieramento di vetture a copertura degli ultimi 50 anni di automobilismo sportivo possa rappresentare.
Sette le categorie nelle quali le vetture erano suddivise, la “2,0 Cup”, riservata alle Porsche rispondenti alle regole FIA ante ’66, la “Classic Endurance Racing”, per le vetture Endurance comprese tra il ’66 e il ’81, le “Endurance Racing Legends”, che presentava le vetture che hanno corso in Endurance tra gli anni ’90 ed il nuovo millennio, le “Group C Racing”, con le vetture che hanno corso a Le Mans tra l’82 ed il ’93, le “Heritage Touring Club”, le vetture Turismo degli anni dal ’66 al ’84, le “Sixties’ Endurance”, per vetture sport pre ’63 e GT pre ’66, forse le più iconiche, le “The Greatest’s Trophy”, le vetture delle gare endurance degli anni ’50 e ’60, cui quest’anno è stata aggiunta la Coppa Geki Russo, intitolata al pilota scomparso decenni or sono e riservata a Formula Jumior r Formula 3 del passato.
Uno spettacolo che, tra prove e gare (si, perché non si tratta solo di una parata rievocativa me di una vera e propria competizione), è durato tre giorni e si è svolto secondo programma, anche favorito da un meteo che, per la stagione, è risultato tutto sommato clemente ed ha supportato adeguatamente la manifestazione.
In questo periodo Monza porta bene alla Casa di Maranello, ed anche in questa kermesse le Ferrari si sono comportate egregiamente, in particolare tre gioielli, una GTO330 del 1963, la 333SP del 1996 e la 512S del 1970, che hanno ottenuto tutte risultati da podio e che hanno entusiasmato il pubblico occorso.
Stante come qualsiasi parola possa risultare insufficiente, giusto lasciare spazio a qualche immagine, posto che anche queste non possano risultare esaurienti ad esporre quanto i fortunati appassionati presenti hanno potuto godere, con sin d’ora l’appuntamento per il prossimo anno sul circuito di Imola.
Quando il vintage è sempre di moda…
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