Multe a Linate continua la saga. L’Onorevole Baldelli chiede chiarezza

Anche dopo l’accordo trovato, due settimane fa, la “saga” delle multe “illegittime” all’aeroporto di Linate continua.
Sulla vicenda, che vede Palazzo Marino accusato da più’ parti di “rubare” gli introiti delle multe agli altri due Comuni, precisamente Segrate e Peschiera Borromeo, con cui “condivide” il territorio sul quale sorge l’aeroporto di Linate, twitta Simone Baldelli, vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera: pubblica il suo intervento di ieri a Montecitorio in cui fa riferimento sia a misure di blocco della circolazione del traffico, sia al “caso Linate”.
E scrive: “Non trovate strano che il Comune di Milano faccia le multe all’aeroporto di Linate che e’ nel Comune di Segrate?”.
In realtà, risale al 20 febbraio, l’intesa che, dopo un anno di trattative, affida al capoluogo lombardo, Segrate e Peschiera Borromeo, una “vigilanza coordinata” dell’aeroporto, e che ora permette ai tre Comuni, di dividersi equamente le risorse pecuniarie derivanti delle eventuali multe comminate sia tramite telecamere, sia in loco dalle Polizie locali. La soluzione prevede che per cinque giorni a settimana nella corsia a traffico limitato saranno i vigili urbani di Milano a comminare le multe, mentre per un giorno a testa le sanzioni saranno emesse dai loro colleghi di Segrate e Peschiera Borromeo.
Per quanto riguarda le sanzioni rilevate “sul posto” vanno invece al Comune di appartenenza dell’agente di Polizia locale o dell’ausiliario della sosta che accerta l’infrazione. Una divisione (sia di coordinamento, sia di eventuale introito) ritenuta soddisfacente dai firmatari dell’intesa: ovvero il vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo, i sindaci di Segrate, Paolo Micheli, e Peschiera Borromeo, Caterina Molinari, il prefetto, Renato Saccone, e l’d di Sea, Armando Brunini.
Il protocollo deve tuttavia diventare attuativo e, nel frattempo, molteplici multe continuano a “confluire” a Milano. Il nodo era il seguente: gli automobilisti in transito allo scalo di Linate, venivano multati dalla Polizia locale milanese che indicava come luogo dell’infrazione la località ‘Milano’. Stessa indicazione era data per le violazioni rilevate tramite le telecamere posizionate nell’aeroporto per vigilare sulla corsia riservata ai taxi (area che ricade nel territorio milanese). Con il risultato che i denari delle multe finivano nelle casse di Palazzo Marino.
La questione aveva portato, a inizio febbraio, una schiera di parlamentari del centrodestra (precisamente Simone Baldelli, Alessandro Morelli, Maria Stella Gelmini, Gloria Saccani Jotti) a tirare per la giacca il ministro dell’Interno Matteo Salvini, con un’interrogazione in cui chiedevano una soluzione all’ingiustizia. Ingiustizia presunta o effettiva, a seconda dei punti di vista, considerando le diverse sentenze emesse dai magistrati che se ne sono occupati, a fronte di ricorsi fatti dagli automobilisti multati.
Dal 2016 alcune pronunce hanno infatti dato torto a Palazzo Marino, in quanto Milano non sarebbe competente perché’ l’aeroporto si trova nel comune di Segrate. Ma, dal canto, suo l’amministrazione milanese ha sempre sostenuto che l’area dello scalo e’ di competenza dell’Enac, ovvero ente nazionale per l’aviazione civile che con un’ordinanza affida il controllo del traffico alle Polizie locali che insistono sul suo territorio: e quindi tutti e tre Comuni di Milano, Segrate e Peschiera Borromeo. Ciò non toglie il fatto che l’indicazione di ‘Milano’ come luogo delle infrazioni fosse “prassi” assai diffusa tra i “ghisa” in loco.
Senza contare che dopo l’installazione di telecamere nella rampa d’accesso allo scalo sono state comminate ben 80.000 violazioni. Il sistema di videosorveglianza era stato giustificato dal Comune di Milano in base a una duplice richiesta: di sicurezza a tutela dei passanti e di snellimento del traffico da parte dei tassisti. Ma, per molti, dietro all’occhio elettronico, si celava l’intento di “fare cassa con le multe”.
Lo scorso 20 febbraio, senza aver dovuto scomodare il ministro dell’Interno Salvini, i tre Comuni si sono finalmente messi d’accordo. “Con questo importante accordo saremo in grado di assicurare maggiore sicurezza e una migliore accessibilità del nostro aeroporto- commenta il sindaco di Segrate dopo l’intensa- il servizio coordinato delle tre polizie locali era necessario anche in vista di un prossimo ampliamento dell’aeroporto, che aprendosi verso l’Idroscalo diventerà una vera porta d’accesso con vista sulla nostra città.
Il protocollo, che abbiamo tutti fortemente voluto con impegno e determinazione, riconosce correttamente la territorialità di Segrate, stabilendo in modo chiaro le competenze dei comuni e degli enti interessati a costruire un futuro di livello internazionale per Linate, Milano e la Lombardia”. Soddisfatta anche la sindaca di Peschiera Borromeo, secondo la quale “l’esito di questa trattativa ci ha permesso di definire con chiarezza le responsabilità e il ruolo di ciascun ente nella gestione di un territorio comune e condiviso da piu’ amministrazioni”.
Il protocollo d’intesa passerà ora al vaglio dei consigli comunali di Peschiera Borromeo e di Segrate per le opportune ratifiche.
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