La Casa d’Aste Cambi sceglie Milano AutoClassica per il suo debutto automobilistico: sabato 24 novem

Milano, 14 novembre – Venerdì 23 novembre inaugura l’ottava edizione di Milano AutoClassica. Sabato 24 novembre (con preview venerdì 23) un evento straordinario per gli appassionati del settore: l’asta “Milano-RACING & SPORT CARS” a cura della Casa d’aste CAMBI, specializzata nella vendita di preziosi oggetti d’arte e prima in Italia per fatturato nel 2017. La Casa d’Aste genovese, con uffici diretti a Milano, Roma e Londra, abbraccia, per la prima volta, il mondo del collezionismo automobilistico, debuttando sull’elegante palcoscenico di Milano AutoClassica con una selezione molto particolare di vetture sportive e da collezione sia storiche che Youngtimer. Molte delle auto proposte appartengono alla Scuderia Giudici di proprietà del noto pilota e team manager Gianni Giudici, che nel corso della sua lunga carriera sportiva ha condotto auto di diversa tipologia (Rally, Dtm, Indycar, Prototipi, GranTurismo, etc) prendendo parte a prestigiose competizioni come LeMans, Daytona, Nürburgring, Spa-Francorchamps, Monza ed altre. L’asta che attirerà appassionati e curiosi da tutta Europa sarà composta da 52 lotti, tra auto sportive e auto da corsa, di cui quest’ultime rappresenteranno l’85% delle auto in vendita.
La carrellata delle proposte sportive offre, tra le altre, due splendide auto da corsa esemplare unico, facenti parte della storia contemporanea della Maserati, una GranSport GT3 “Laboratorio” e una GranSport “Trofeo” con specifiche per gare di durata. Queste due vetture della casa del Tridente hanno partecipato nel 2006 alla 24 Ore del Nürburgring, schierate dalla squadra ufficiale “Maserati R&D Factory Team” e per questo meritano dovuta attenzione a fini collezionisti e storici. Maserati GranSport “Laboratorio” MC8 è l’ autovettura “Laboratorio” basata sulla GranSport GT3 con evoluzioni tecniche sviluppate dal “Maserati R&D Factory Team”, allora diretto dall’Ing. Giorgio Ascanelli (noto ingegnere con una lunga esperienza in Formula1 che ha anche lavorato con Ayrton Senna). Tra le soluzioni tecniche più innovative, adottava l’albero di trasmissione in carbonio. Autovettura guidata dal pilota ufficiale Maserati Corse Andrea Bertolini (3 volte Campione del Mondo FIA GT ed ex collaudatore Ferrari F1), Michael Bartels (Campione del Mondo FIA GT), Eric Van de Poele (ex pilota di Formula 1) e Gianni Giudici (noto pilota e team manager italiano con vasta esperienza in numerose categorie). Maserati GranSport Trofeo deriva dal modello che correva nel Trofeo Maserati Audemars Piguet Europe e per l’occasione “vestita” con la livrea rosso ufficiale Maserati, che richiama le gloriose vetture da competizione del Tridente, come la 250F del campione del mondo Fangio nel 1957. Per preparare la vettura a una gara di durata sono state apportate piccole modifiche, come il roll-bar a gabbia e l’impianto di estinzione, il rafforzamento delle sospensioni e l’adeguamento dei sistemi di alimentazione e di rifornimento del carburante. L’auto è stata guidata dall’ex pilota di F1 Jacques Laffite, dal giornalista americano Patrick Hong, dal giornalista inglese Richard Meaden e, ovviamente, Gianni Giudici. L’impressionante curriculum sportivo di Laffite include anche la partecipazione con Ligier-Maserati nella 24 Ore di Le Mans del 1974. Laffite corse già con la casa del Tridente in altre gare di durata, più precisamente disputò la 24 Ore di LeMans del 1972-1973-1974 con la Ligier JS2 motorizzata Maserati. Con oltre 200 vetture al via della 24 Ore disputata sul leggendario “Nordschleife”la GranSport Trofeo – al debutto assoluto in questa gara – aveva dato una dimostrazione di estrema affidabilità, giungendo 5° di categoria e 35° assoluta.
Proseguendo nella carrellata delle auto proposte un altro pezzo di storia dell’automobilismo è rappresentato dalla Porsche Carrera 3.0 RSR ex Mario Casoni del 1974, realizzata sulla base di una Carrera 3.0, ha corso molte competizioni ed è dotata di targhe, pertanto utilizzabile sia per gare in pista che per rally storici. ll Cav. Mario Casoni, classe 1939, è stato pilota capace di attraversare cinquant’anni di storia dell’automobilismo italiano e di essere contemporaneamente un imprenditore di successo (con i liquori Casoni Spa). Enzo Ferrari, mai tenero nei giudizi, diceva di lui: “Buon pilota, cui forse è mancata l’occasione favorevole per il colpo clamoroso, quello che spiana la via al successo pieno”. Tanto capace come pilota, che lo stesso Enzo Ferrari lo chiamò spesso nei momenti difficili della sua Scuderia. Casoni ha corso moltissime gare tra le più leggendarie alla guida di auto indimenticabili. La 12 Ore di Sebring con la Iso Grifo A3C, la Targa Florio con la Ferrari 250LM, la 24 Ore di LeMans con la Ferrari Dino 166P e poi con la Ford GT40 (Scuderia Filipinetti), con la Porsche 935 la 24 Ore di Daytona, e molte altre. Inoltre ha corso in equipaggio con piloti famosi, tra cui Moser, DeAdamich, Baghetti, Vaccarella e in molte gare disputate con le Porsche ha condiviso l’abitacolo con il pilota tedesco Reinhold Joest (famoso poi come team manager e proprietario della Joest Racing).
La SYMBOL SPORT LM-N del 1987 è un’auto rarissima che rappresenta un pezzo di storia dell’automobilismo sportivo italiano, poiché costruita in pochi esemplari dal leggendario pilota Arturo Merzario, che l’ha guidata. Arturo Francesco Merzario, classe 1943, ha gareggiato in tutte le discipline, dalle piccole turismo fino alla Formula 1 per la Ferrari, AlfaRomeo, Frank Williams, Fittipaldi, Osella, Wolf Racing, etc., disputando le più celebri competizioni del mondo: la 24 Ore di Daytona, 1000Km del Nurburgring, 12 ore di Sebring, 1000km di Monza, Targa Florio, GranPremio di Monaco, e numerose altre. Nel 1978 tentò la strada del costruttore in Formula1, con le monoposto Merzario A1, A2, A3 e A4, ma le scarse risorse finanziarie lo indussero al ritiro dalle competizioni nelle massime formule nel 1984. Un anno dopo Merzario si ripresentò vincendo il neonato Campionato Italiano Prototipi con una Lucchini-Alfa Romeo. Nel 1986, con la collaborazione della Lucchini, costruì una vettura Sport Prototipo in pochi esemplari con marchio Symbol. La vettura biposto era modificata dalla Lucchini e dotata anch’essa di un motore Alfa Romeo 3000 V6. Con la Symbol, Merzario ha disputato numerose edizioni del Campionato Italiano Prototipi fino al 1990, riscuotendo molti successi.
Infine il rarissimo motore da competizione V1035 AlfaRomeo 164 Pro-Car (prototipo) del 1986, con tecnologia F.1, rappresenta una parte di storia interessante della Casa del Biscione. Il motore avrebbe dovuto essere installato sulle vetture Ligier di Formula 1 per la Stagione 1987, nel periodo in cui Fiat comprava Alfa Romeo, ancora impegnata in F1 e partner di Ligier per sviluppare un motore aspirato V10. Considerando che Fiat possedeva la Ferrari e non poteva avere un concorrente in casa, l’accordo con la Ligier venne annullato e purtroppo anche l’impegno dell’AlfaRomeo in Formula 1. Il motore V10 era però pronto. Con un angolo tra le bancate di 72° e 3.5 litri di cilindrata, erogava circa 620 CV a oltre 13.000 giri e 383 Nm di coppia a 9.500 giri. Venne sviluppata l’Alfa Romeo 164 Pro-Car, uno dei progetti più belli della storia automobilistica, che avrebbe dovuto correre il Campionato Production Car, ideato da Bernie Ecclestone ma che non vide mai l’inizio. L’idea era quella di far correre delle vetture con una carrozzeria simile ad un’auto di serie, ma con una meccanica da Formula 1. Infatti la 164 Pro-Car aveva una un telaio monoscocca in kevlar e tubi in alluminio, le sospensioni sia anteriori che posteriori erano a doppi quadrilateri tipo push rod. Secondo l’AlfaRomeo l’accelerazione avveniva da 0 a 100 km/h in soli 2,1 secondi, e la velocità massima sopra i 300 km/h.
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