Assicurazioni RC auto, il Governo Conte la vuole equa, ma c’è chi ipotizza aumenti al Nord

Tre righe che hanno scatenato un putiferio. Tutto parte il 15 ottobre, quando il Governo Conte al termine del Consiglio dei Ministri invia alla stampa un comunicato che oltre ad illustrare le novità introdotte dal decreto fiscale annuncia l’arrivo di un secondo decreto di prossimo varo sulla deburocratizzazione battezzato “tagliascartoffie”.
L’esecutivo gialloverde annuncia una «RC auto equa sul territorio – Per realizzare una RC auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro». Il vicepremier Luigi Di Maio non chiarisce di molto la questione durante la conferenza stampa, limitandosi a dire fugacemente: «Le assicurazioni Rc auto saranno eque finalmente, perché in alcuni posti si pagava davvero troppo».
Appena tre righe fin troppo sibilline e una stringatissima dichiarazione, vista la delicatezza dell’argomento, che scatenano gli interrogativi: che succederà? Del resto l’assicurazione dell’auto, un grande peso che grava sulle tasche degli italiani (411 euro in all’anno in media secondo l’ultima rilevazione dell’Ivass), è da sempre un argomento delicato e ogni proposta di rinnovo del settore incontra resistenze fortissime dentro e fuori dal Parlamento.
A partire per primo con le ipotesi, pur ammettendo che «non è noto un testo di legge che consenta di capire come l’obiettivo verrà raggiunto», è Il Sole 24 Ore, che riporta di «Prime proiezioni, fatte all’interno di alcune compagnie assicurative di rilievo», secondo le quali «un intervento a gamba tesa di questo tipo porterebbe a un rincaro della tariffa fino al 40% a Bolzano e una discesa addirittura del 65% a Napoli. Ad Aosta invece salirebbero del 35%, a Trento del 25% e a Vicenza di quasi il 28%. Diversamente a Massa Carrara crollerebbero del 42%, a Pistoia del 37% e a Salerno del 44%».
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