L’INVIATO SUL DIVANO Baku bel suol d’amor e di botti

Abbiamo lasciato Baku con il tamponamento epico tra Vettel ed Hamilton e lo ritroviamo con quello disastroso tra le due Red Bull.
Che fosse un weekend abbastanza confuso era apparso chiaro fin da subito, Mercedes veloce poi lenta, Red Bull che vola per poi sparire e Ferrari assente per poi firmare la pole; ma per quanto poco chiara, nessuno di noi si sarebbe immaginato una gara così imprevedibile e pazza. Dare un voto al weekend di Baku, da appassionati, non è semplice. Gomme che dovrebbero durare venti giri ne durano quaranta, Red Bull che in simulazione il venerdi volavano, in gara superate anche dalle Renault, Vettel che domina per poi finire quarto, piloti che partono come se non ci fosse un domani, duelli all’ultimo sangue tra compagni di squadra che finiscono con un tamponamento disastrosi, safety car che durano più dell’omelia di Pasqua, commissari veloci come bradipi che dimenticano detriti e vanificano vittorie, gente che si annoia e decide di autoeliminarsi sbattendo contro il muro dietro alla safety car, Hamilton totalmente assente che si ritrova vincitore e Alonso che guida su due ruote ma ti arriva settimo portando a casa ancora punti.
Baku può piacere o meno, ma di certo ci ha regalato una gara con emozioni fortissime, perlomeno per quanto riguarda gli ultimi giri. Quindi, a prescindere da specifiche tecniche, passa la prova. Ciò che di sicuro non ci piace é vedere due compagni di squadra buttare via punti, fatica, impegno e soldi. La colpa è come sempre di Max. No ha sbagliato Ricciardo. Le opinioni e le fazioni saltano fuori come i funghi, come i tuttologi da divano, del resto. Max ha cambiato traiettoria più volte in fase di frenata, ed è sbagliato. Daniel, stanco di stare all’ombra del pupillo di casa, ha dimostrato ancora una volta il suo valore, peccando forse di un po’ di irruenza, ma del resto poco si può fare se quello davanti cambia direzione in frenata visto che non hai più carico e la macchina non si sposta con il pensiero. Poi possiamo aprire processi infiniti, ma la realtà è che Verstappen resta un fenomeno…che non sa ancora però gestirsi e questo significa sorpassi e manovre da eroe alternate a stupidate e mosse pericolose. La regia lo detesta, lo abbiamo capito, ma questo non sembra impensierire molto Max, e sinceramente, nemmeno noi. E Ricciardo resta un fenomeno sottovalutato, un pilota velocissimo con una testa da campione che merita una squadra che punti anche su di lui. Se piace a tutti un perché ci sarà!
Facile giudicare gli errori degli altri, un po’ di meno quelli di casa nostra. Perché la Red Bull avrà anche buttato via la gara, ma la Ferrari ha buttato via una vittoria. Vettel ha corso benissimo tutta la gara, è partito benissimo, è ripartito come un genio ma alla fine, quando si trova nel momento topico, crolla con un errore sciocco. Il confine tra eroe e scemo è sottilissimo lo sappiamo; se quel sorpasso su Bottas fosse riuscito oggi Seb avrebbe qualche monumento nuovo nelle piazze italiane, ma visto che questa manovra gli è costata punti e posizioni, fargli i complimenti non risulta molto semplice. Sono piloti e sono programmati per combattere, superare, guidare al limite, ma i mondiali si vincono con i punti non con le manovre eroiche. Secondo posto, alla peggio, non sarebbe stato poi così male. Magari la prossima volta sarebbe bene ricordarselo. E questo vale sia per Vettel che per il muretto Rosso, perché la scelta di farlo entrare ai box per marcare la strategia Mercedes non so quanto avrebbe comunque pagato.
Restiamo dunque un po’ confusi, dalla regia ci parlano di una Ferrari fortissima, anzi, ci parlano di una macchina migliore e superiore a tutti, ma Hamilton a Baku si riprende la testa del mondiale. Forse qualche domanda è il caso di farsela perché la macchina c’è davvero, si adatta bene a tutte le piste, sfrutta al meglio le gomme, ha velocità e prestazione…ma perché Hamilton allora è primo?
L’ inglese, sincero e consapevole, ha ammesso di essere stato fortunato, non meritava questa vittoria, su questo non ci sono dubbi, ma incolpare una safety car non ha senso considerando che proprio grazie a questa Vettel ha portato via la vittoria meritata a Lewis in Australia. Da appassionato vedere la Ferrari così veloce e concreta è stupendo, ma assistere ad errori sciocchi che buttano via punti non è bello. Come del resto orrendo è stato rivedere un camion in pista con le monoposto che giravano. La FIA e Liberty stanno facendo tantissimo per la sicurezza e poi si perdono in un bicchiere d acqua. La morte di Jules sembra non avere insegnato nulla purtroppo e questo è davvero inaccettabile. Grosjean si è girato proprio dietro la safety car… e se fosse capitato proprio nel punto in cui c’era il camion? Non si può e non si deve assistere a cose del genere. Volete circuiti in cui non è possibile mettere gru esterne per la rimozione delle macchine va bene, ma allora mettete una cavolo di bandiera rossa finché la pista non è sgombera. Amiamo questo sport ma non siamo più disposti a vedere persone farsi male o addirittura morire per lo show. Fermare la gara forse non da spettacolo… però da sicurezza. E quella viene prima di tutto.
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