HONDA CIVIC TYPE R/L’impero dei sensi made in Japan

Quando dici Honda e parli di corse passi dai trionfi della MotoGp ai disastri della F.1 odierna, dimenticandosi delle vittorie del passato e della leggenda costruita con Senna e la McLaren. Molti però non sanno che Honda non è solo MotoGP e F.1 ma anche tanto altro. Dalle moto di serie alle vetture stradali che con la versione Type R raggiungono il massimo delle prestazioni. Non è un caso che gli ultimi modelli Honda abbiano vinto a mani basse nelle corse turismo proprio con una Civic che ora è arrivata alla 10 generazione di una storia cominciata nel 1972 e che ha visto vendere oltre 20 milioni di vetture.
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CIVIC TYPE R LA SPORTIVA DI FAMIGLIA CHE NON TI ASPETTI
Civic Type R prende la base dall’ultima Civic, quella che ha un passo più lungo, un assetto più basso e una carreggiata più larga ma anche tanto spazio in più a bordo per passeggeri e bagagli. Una vettura per famiglia, verrebbe da dire. Solo che qua lo stile nipponico è stato incattivito come si deve. Basta guardare il frontale con la calandra senza compromessi oppure l’ala posteriore imponente, che ricorda un po’ Subaru, ma con l’aggiunta di deviatori di flusso che la rendono molto curata sotto questo aspetto.
E poi gli scarichi, tre. Due per il motore il terzo, centrale, per il sound che deve essere cattivo come si deve. E infatti basti dire che da motore 2 litri turbo sono stati tirati fuori 320 cavalli con fasatura variabile che ha aumentato di 10 CV la potenza della versione precedente. La cosa incredibile è che qualche anno fa i 300 cavalli per una trazione anteriore sembravano il massimo possibile, in corsa però non su strada. Adesso Honda ha tirato fuori 320 cavalli per una vettura il cui uso è cittadino e, all’occorrenza, sportivo se proprio ci si vuole togliere lo sfizio. Infatti ci sono tre mappature a disposizione, sport, R (che sta per racing) e una confort per andare a fare la spesa se è il caso. Cerchi da 20 pollici, gomme spalla barra 30, come dire ultra sportive, e un assetto che è tutto da scoprire.
IN PISTA IL GODIMENTO E’ ASSICURATO
Come? In pista per tirare fuori il massimo senza correre rischi. E così lancia in resta ci si butta lungo le curve dell’autodromo di Vallelunga con la certezza che il limite della Civic Type R è talmente elevato che o sei un manico di quelli giusti, ma allora fai il pilota professionista, oppure hai ancora tanto margine che non ci arriverai mai. Merito anche dell’assetto variabile, ovvero le sospensioni all’aumentare del carico si adeguano. Una sorta di sospensioni attive come ai tempi della F.1 ottenute, però, senza attuatori e centraline bensì con un sistema magnetico. I sensori accelerometrici – due anteriori (alla base dei singoli montanti) e uno in prossimità dell’asse posteriore – e i sensori di corsa sulla sospensione di ogni ruota, monitorano lo stato della vettura in tempo reale. La corrente indirizzata alle bobine elettromagnetiche all’interno delle sospensioni viene regolata in millisecondi, modificando il flusso dell’olio e quindi controllando la forza di smorzamento.
Anche la forza G laterale, l’angolo di sterzo e i sensori di pressione sui freni fanno parte del sistema. E questo è tipico della tecnologia da corsa e a questo punto il rimpianto di aver buttato tre anni in F1 con risultati scarsi è davvero grande. Unico appunto potrebbe essere il cambio, manuale a 6 rapporti che nell’uso rapido, pur essendo preciso negli innesti, risente della posizione di guida per cui se tiri allo spasimo è facile sbagliare e fare qualche fuori giri, anche se il sistema va in protezione e non succede nulla di grave. Perché Honda ha tecnologia, esperienza e passione per certe cose, purtroppo hanno scelto la categoria peggiore per fare figure a livello internazionale e questo si ripercuote sul resto del marchio, che resta sano, forte e all’avanguardia.
La sfida di Civic Type R arriva quindi su un doppio terreno, quello di immagine (compreso il record al Nurburgring della categoria in 7’43”8), tecnologico con potenza da 320 cavalli, 6500 giri al minuto, 400 Nm di coppia e consumi che nel ciclo misto sono di 7,7 litri per 100 km, ovvero siamo sui 12 km al litro con tutta quella potenza sotto al cofano. E infine lo schiaffo morale: appena 38700 euro, avete letto bene. Sono 38.700 euro per l’allestimento top commercializzato in Italia. Se vuoi una potenza del genere con prestazioni simili, devi pensare a Porsche Cayman, con i prezzi che ne seguono…
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