L’INVIATO SUL DIVANO/ W le ponpon di Austin!

Archiviata la parentesi asiatica la F1 sbarca ad Austin, in America, casa dei nuovi proprietari Liberty Media.
La Mercedes si presenta con il lusso di amministrare, la Ferrari con l’obbligo di vincere e la Red Bull con il potere di disturbare entrambe.
L’incognita sull’affidabilità della rossa tiene tutti tifosi sulle spine; dopo le tre gare “sfortunate” in cui hanno visto rompersi di tutto, dopo aver visto quel mondiale che fino ad Agosto sembrava finalmente raggiungibile, allontanarsi fino a diventare quasi un miraggio, agli appassionati del Cavallino non resta che sperare nella buona luna americana.
Pronti, partenza, via e già siamo fermi; le prove libere del venerdì riservano già un colpo al cuore che fa tremare tutti. Sulla monoposto numero cinque si cambia addirittura tutto il telaio. Che dire, non ci facciamo mancare proprio nulla quest’anno!!! Altra serata infernale per i meccanici di Maranello e altra giornata di patema per tutti i tifosi, già rassegnati all’ennesimo weekend senza traguardo.
Fortunatamente quello del venerdì si rivela l’unico piccolo inconveniente per la Rossa, anche se poi tanto piccolo non è visto che cambiare un telaio nel weekend di gara è una procedura non proprio comune. Come sempre sarebbe bello capire perché, sarebbe interessante sapere come mai dopo la candela, dopo il condotto, anche il telaio si possa rompere, ma non ci è dato saperlo quindi non resta che sperare che questo sia solo un caso, una precauzione o l’ultima rottura di un elenco ormai un po’ tropo lungo.
Con buona pace di tutti entrambe le Ferrari arrivano integre alla griglia di partenza; il che è già un enorme vittoria visti i precedenti.
La gara di Austin doveva segnare il riscatto della rossa, doveva togliere questo alone di negatività, doveva dimostrarci che se anche il mondiale non approderà a Maranello il lavoro fatto quest’anno non era solo una bolla di sapone, beh così è stato.
Due Ferrari sul podio dietro al missile Hamilton, meglio di cosi, oggi, non si poteva fare.
Il passo di Sebastian non è mai stato all’altezza di Hamilton è vero, l’inglese ha dimostrato una superiorità abbastanza consistente senza dubbio, ma visti i tempi di Kimi, viene normale chiedersi se la poca competitività di Vettel non fosse da attribuire ai pochi giri fatti il venerdì; se Vettel avesse girato come gli altri, riuscendo a trovare il giusto assetto, forse adesso saremmo qui a parlare di una vittoria e non di un secondo posto. Perché in partenza Vettel ha fatto un capolavoro e con i tempi di Kimi forse Hamilton non avrebbe avuto vita facile nel superarlo.
Certo, con i se e con i ma non si arriva da nessuna parte, non si vincono gare e non si vincono mondiali, ma sarebbe bello capire se davvero la Mercedes è così superiore o se la Ferrari non ha semplicemente trovato l’assetto ideale. Anche perché nelle ultime tre gare ci hanno sempre parlato di una Ferrari superiore alla Mercedes ma “sfortunata”, quindi o ci hanno raccontato un sacco di frottole o per salvaguardare l’affidabilità è stato fatto un passo indietro sulle prestazioni oppure il guaio di venerdì ha impedito di trovare il settaggio giusto. Per la risposta dobbiamo aspettare la prossima gara in Messico.
Se guardiamo il quadro generale la Ferrari esce da Austin con il divario da Hamilton ulteriormente aumentato, quindi con un bicchiere abbastanza vuoto. Ma se guardiamo la singola gara non possiamo non ammettere la buona prestazione della rossa; certo, dietro alla Mercedes ancora una volta, ma viste le ultime tre gare, direi che almeno è riuscita non solo a far vedere la bandiera a scacchi ad entrambi i piloti, ma a metterli anche sul podio, togliendo la bottiglia di champagne dalle mani di Vertsappen appena pochi secondi prima della premiazione.
Quello tra Kimi e Verstappen è stato un sorpasso memorabile, semplicemente spettacolare, come spettacolare d’altro canto è stata tutta la gara dell’olandese, ma resta il fatto che ci sono delle regole e come tali vanno rispettate. Verstappen ha tagliato la curva uscendo con tutte e quattro le ruote dalla riga bianca, azione proibita dal regolamento e quindi giustamente punita. Fin qui tutto giusto, quello che stona in tutto questo è la poca coerenza della Federazione nell’applicare le sanzioni. E’ vero che ogni situazione è a sé, ma è anche vero che una linea generale comune ci deve essere. Inutile prendersela con i singoli piloti o con i team, in questo caso le orecchie sarebbero da tirare ai commissari, o le regole ci sono o non ci sono. Per tutti.
A proposito di positività e complimenti, non si può non elogiare il lavoro che sta svolgendo Liberty Media; ad Austin hanno dato vita ad uno show in griglia di partenza davvero entusiasmante; la presentazione dei piloti che escono dalla galleria con tanto di filmati, musica, fumo e ragazze con i pon pon ha divertito tutti. Magari non sarà comodissimo per gli addetti ai lavori, ma per il pubblico presente è sicuramente un modo per avvicinarsi ai veri protagonisti per vederli e viverli un po’ più da vicino. In fondo l’avevano dichiarato ad inizio anno “vogliamo portare la f1 tra le gente”, beh, tanto di cappello perché stanno facendo davvero un ottimo lavoro.
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