L’INVIATO SUL DIVANO/Polemiche inutili in Austria

Archiviato lo scontro Vettel-Hamilton di Baku, ripreso il respiro e passato il panico di tutti i tifosi della Ferrari per la convocazione presso la Fia di Vettel a Parigi, la F.1 è tornata in pista nello storico Gp d’Austria.
Tutti si aspettano il secondo round di una guerra ormai dichiarata e la conferenza stampa piloti del giovedì con Hamilton e Vettel allo stesso tavolo fa volare l’immaginazione di tutti i tifosi, che già si vedono una replica di Rambo II la vendetta; tutti pronti a vedere coltelli e parole pesanti e invece ci presentano il remake di “tutti insieme appassionatamente”.
Farsa? Può essere! ma d’altronde questo deve essere, bravi e buoni davanti a tv e stampa, agguerriti e sfrontati dentro la monoposto. Il caso Baku sembra chiuso, Vettel si scusa, Lewis afferma che l’incidente non ha modificato la sua stima, il sole torna a splendere e gli uccellini a cinguettare e quindi, se Dio vuole, possiamo lasciarci alle spalle polemiche, insulti, crisi epilettiche di tifosi rapiti da spiriti alieni di vendetta e guardare avanti. Ma nemmeno a dirlo, la pace dura giusto 24 ore e poi si finisce di nuovo dentro alla tempesta. Tanto per cambiare al centro troviamo Hamilton, messo allo gogna reo di non aver stretto la mano a Vettel dopo le qualifiche. Peccato che l’inglese appena sceso dalla macchina sia andato, di sua spontanea iniziativa, proprio a cercare il tedesco per stringergli la mano e fargli i complimenti, ma lo ha fatto lontano dalle immagine televisive (poi immediatamente trasmesse per fortuna).
Ecco, questo ha fatto scoppiare il secondo caso Hamilton; fiumi di insulti contro Lewis, maleducato, cafone, ignobile (questi quelli riportabili) tutto perché si è rifiutato di ripetere il gesto della stretta di mano quando il povero Valsecchi (che di colpe non ne ha visto che ha seguito le indicazioni arrivate dalla ragia) ha insistito in diretta per far ripetere il gesto da mandare in mondo visione. Ora, io capisco il tifo, sono tifosa anche io, ma a tutto c’è un limite. Non si può creare per forza una caso anche dove non esistono ragioni. Va bene la simpatia e l’antipatia, va bene l’essere fomentati da una regia a che a volte pare scritta dallo stesso autore di Beautifull, ma un pochino di obiettività non è che faccia poi così male. Hamilton ha stretto la mano e l’ha fatto in modo sincero via dalle telecamere, per quale motivo doveva prestarsi alla pagliacciata televisiva finta?
La gara austriaca forse non ha regalato colpi di scena da coronarie chiuse, a parte per i soliti tifosi di Alonso visto che Kyviat ha deciso di giocare a bowling ha fatto strike tirando giù in partenza lo spagnolo e Verstappen, ma è stata comunque una gran gara. Hamilton è caduto in uno dei suoi soliti weekend bui, penalità a parte la pole l’ha fatta Bottas e la seconda posizione l’ha presa Vettel, lui è riuscito a piazzarsi solo terzo, abbastanza deludente. La sua gara ovviamente è stata caratterizzata dalla partenza arretrata e da grossi problemi alle gomme, ma non ha comunque tirato fuori quel tocco tipico del campione, restando addirittura dietro ad una Red Bull e chiudendo quarto. Dal canto suo Vettel ha fatto una gara stupenda, ha lottato con una Mercedes (quella di Bottas), ma ha comunque ottenuto un ottimo secondo posto e staccando Hamilton di 20 punti.
La Ferrari ha dimostrato ancora una volta di essere li. E di essere forte. Forse non più della Mercedes, ma nemmeno tanto meno. Gli ultimi giri di questo Gp sono stati da adrenalina pura, la lotta Bottas- Vettel e Ricciardo- Hamilton è stata stupenda ed è questo che vogliamo da un gp! Giri veloci costantemente al limite, l’ansia del “dai che ce la fa superarlo”, i pugni sul tavolo di Toto e le espressioni stile Stanlio e Olio di Arrivabene e Binotto. Vettel poteva forse vincere, ma non è successo, ha vinto Bottas e sinceramente è una vittoria più che meritata. Questa guerra fredda tra Lewis e Sebastian è appena iniziata e abbiamo davanti ancora tante tanta gare in cui goderci lo spettacolo; nessuno dei due è un santo e nessuno dei due è un diavolo. Ed è giusto e bello così. Sono due campionissimi con fame di vittoria, non sono amici e non vanno a ballare insieme il sabato sera o all’ikea la domenica pomeriggio, quindi smettiamo di scandalizzarci per ogni foglia che cade da un ramo gridando allo scandalo e cerchiamo di goderci le prossime gare senza troppa caccia alle streghe.
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