Monza “HISTORIC 2017”

Se oggi mi chiedi se esiste la macchina del tempo posso darti una risposta; si esiste.
Il weekend appena trascorso ne è l’esempio, una giornata vissuta all’insegna del bianco e nero nella migliore scenografia possibile il Tempio della Velocità che dal 1922 ci racconta le gesta di piloti e di auto che hanno fatto la storia del motorsport.
L’organizzatore francese Patrick Peter è un maestro nel celebrare l’Old Style del motorismo mondiale, in questo weekend ha riportato i vecchi profumi di benzina e olio bruciato, il forte odore della speranza che arriva dai freni, tante volte ancora a tamburo, la melodia delle cambiate manuali e si anche le vecchie e care fumate dei motori che vanno a pezzi, insomma le vecchie e care gare che vorremmo rivedere nei circuiti di oggi, non l’asettica e senza rumore F1 moderna.
Tante ammirate “nonnine” tra qui Porsche 917, Ferrari 512 e le Shelby Cobra hanno solcato l’asfalto monzese grazie alla “Monza Historic”, sette categorie Peter Auto (Classic Endurance Racing 1 & 2, Heritage Touring Cup, Sixties’ Endurance, Trofeo Nastro Rosso, Group C Racing e la novità Euro F2 Classic) e il FIA Lurani Trophy ci hanno regalato vetture di inestimabile valore, non solo economico ma affettivo, che ci hanno fatto tornare bambini in quell’epoca meravigliosa delle gare su pista.
Questi i podi delle dodici gare in programma svoltesi fra ieri e oggi:
(Vetture che parteciparono alle gare di durata dagli Anni Sessanta fino al 1981),
CER 1. Gara: Carlos Monteverde/Gary Pearson (Ferrari 512 M, 1970),
Steve Tandy (Lola T70 MK, 1969),
Maurizio Bianco (Chevron B19, 1971).
CER 2. Gara: Yves Scemama (Toj SC304,1976),
Marc Devis (Toj SC303,1978),
Dominique Guenat/Yvon Mahé (Lola T286, 1976).
Sixties’ Endurance (vetture sportive pre 63 e Gran Turismo pre 66). Gara:
David Hart/Olivier Hart (Shelby Cobra 289, 1963),
Ben Gill (Shelby Cobra 289, 1964),
Andrew Beverley (Shelby Cobra 289, 1963).
Heritage Touring Club (vetture che hanno corso fra il 1966 e il 1984 l’European Touring Car Championship). Gara:
Dominik Roschmann (Bmw 3.0, 1971),
David Huxley/Nigel Greensall (Ford Mustang, 1984),
Adrian George Brady (Bmw 3.0, 1975).
Trofeo Nastro Rosso (creato sulle orme del Shell Ferrari Historic Challenge Maserati e poi aperto anche a modelli Aston Martin, Alfa Romeo, Maserati, Porsche, Bizzarrini).
Gara 1: Vincent Gaye (Ferrari 275, 1966),
Carlos Monteverde/Gary Pearson (Ferrari 250 LM, 1964),
Guillermo Fierro (Maserati T61,l 1960).
Gara 2: Guillermo Fierro (Maserati T61, 1960),
Carlos Monteverde/Gary Pearson (Ferrari 250 LM, 1964),
Vincent Gaye (Ferrari 275, 1966).
Group C Racing (vetture leggendarie che corsero tra il 1982 e il 1994 la 24H di Le Mans).
Gara 1: Ivan Vercoutere/Ralf Kelleners (Porsche 962C, 1990),
Michiel Campagne/Allard Kalff (Spice, 1992),
Nicolas D’ieteren (Porsche 962, 1990).
Gara 2: Steve Tandy (Spice SE90, 1990),
Kriton Lendoudis/Rui Aguas (Mercedes C11, 1989),
Philippe Scemama (Spice SE89C1, 1989).
Euro F2 Classic (auto che parteciparono ai Campionati europei di Formula 2 fra il 1967 e il 1978).
Gara 1: Charles Veillard (Ralt RT 1, 1977),
Jean Marc Bussolini (Lotus 69, 1971),
Nick Pink (Lola T360, 1974).
Gara 2: Charles Veillard (Ralt RT 1, 1977),
Marc Devis (March 782, 1978),
Jean Marc Bussolini (Lotus 69, 1971).
FIA Formula Junior (vetture della categoria creata a fine Anni Cinquanta dal Conte Giovanni Lurani, primo step del motorsport in tutto il mondo fra il 1958 e il 1963).
Gara 1 e Gara 2: Pierre Tonetti (Brabham BT6, 1963),
Philipp Buhofer (Lola Mk5A, 1963),
Christian Traber (Lotus 22).
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