L’inviato sul divano/Botte da orbi sì ma rispetto prima

Siamo arrivati a Baku con le facce mezze addormentate in ricordo della gara anonima e poco entusiasmante dello scorso anno e siamo ripartiti con l’adrenalina a mille i capelli in piedi e le coronarie scoppiate.
E parlo delle coronarie di tutti i tifosi, Ferrari, Mercedes, Williams, RedBull e perfino McLaren, che in tutto sto marasma ha portato a casa 2 punti con il solito fantastico Fernando Alonso; perché quella di Baku è stata una della gare più pazze ed assurde in assoluto; Impossibile staccare gli occhi un solo secondo dallo schermo!
Con santini, amuleti, rosari e acqua santa preparati sul tavolo di ogni ferrarista, alle 15 scatta il semaforo verde. Tutti a guardare Verstappen, insultandolo ancora prima che mettesse la prima, perché si sa, tanto comunque sarà colpa sua, e invece il premio partenza rovinata questa volta va al duo Bottas-Raikkonen.
Ci risiamo la coppia finlandese proprio si diverte a giocare agli autoscontri! Colpa di Kimi che ha stretto troppo, colpa di Bottas che gli andato addosso… in un secondo scoppia l’inferno sui social e tutti sono contro tutti. Risultato: semplice incidente in partenza (anche se forse Bottas un pochino poteva sollevare il piede) e gara compromessa per entrambi con Bottas costretto a rientrare ai box, Kimi che se la salva meglio ma ha comunque la macchina danneggiata e buona pace di Vettel che in un secondo ha guadagnato 2 posizioni.
Ecco, da qui in poi è un susseguirsi di botte al muro, botte tra le monoposto, tra compagni di squadra, detriti in pista, sefatey car come se piovesse, una bandiera rossa e classifiche assurde impazzite.
Bottas che da ultimo recupera e arriva secondo; Stroll, fantastico, terzo. In un circuito dove lasciarci la macchina è un attimo lui ha lasciato il podio con la coppa in mano. Hamilton costretto a guidare con una mano perché l’altra era impegnata a tenere giù la protezione della testa non fissata dai meccanici durante la sosta per la bandiera rossa, roba che da casa non sai se ridere o se cercare una telecamera nascosta perché sei su “Scherzi a parte”; Ricciardo che zitto zitto si tiene fuori dai guai della giostra autoscontro della sagra di Baku e vince alla stragrande, per la già di Stroll, costretto a bere dalla scarpa dell’australiano come battesimo del primo podio. Ocon, che dopo aver fatto fuori l’altra pantera rosa costringendo Perez poi al ritiro, chiude sesto; La Mclaren che non solo finisce una gara senza rompere il motore, ma arriva pure a punti. Un Toto Wolff che ormai ha più ematomi che pelle al posto della mano a furia di prendere a pugni il tavolo e ancora una volta un super box Ferrari, che dopo il miracolo del cambio motore della macchina di Seb il sabato, durante la bandiera rossa è riuscito a rimontare la macchina distrutta di Kimi in pochissimo tempo. Ecco, già cosi la gara di Baku ha registrato più colpi al cuore di quelli registrati in un mondiale intero, ma a tutto questo bisogna ancora aggiungere il momento topico della giornata, quello che ha scatenato l’ira di tutti i santi, diavoli, pianeti, costellazioni…il tamponamento di Vettel ai danni di Hamilton, stile tangenziale di Milano nell’ora di punta. Tralasciando tutto quello che si è letto e che ancora una volta ha dimostrato quanto certi tifosi siano più da stadio che da autodromo, l’episodio ha senza dubbio sancito il punto di rottura trai due piloti.
Volenti o nolenti da oggi l’Azerbaigian sarà ricordato da tutti i tifosi come il giorno del divorzio, assolutamente non consensuale, tra Vettel ed Hamilton. E finalmente aggiungerei, perché non se ne poteva più di questa pagliacciata utopistica dell’amore tra il tedesco e l’inglese.
Ora, i casi sono due: o vige la regola del “La F.1 è lo sport estremo e cattivo per eccellenza, e allora basta lagnarsi e chiedere penalità per l’uno o per l’altro. Volete le ruotate e le sportellate quindi lasciateli scannare in pista e godetevi lo spettacolo senza poi implorare penalità perché “lui è stato cattivo quindi Fia devi punirlo”; oppure vige la regola del “Va bene la battaglia, ma ci sono regole da rispettare”, e allora possiamo aprire un capitolo infinito su questo episodio. Hamilton è stato scorrettissimo, al limite della carogna ed ha commesso una manovra borderline? Assolutamente si! Ma non ha infranto il regolamento. Ci ha giocato, ma non l’ha infranto. E la telemetria ha dato lo stesso riscontro tanto che la Fia non ha proceduto con penalità. Vettel è stato un po’ pollo a cascare in pieno nel gioco dell’inglese? Assolutamente si! Ma questo può capitare e non c’è niente di male. La ripartenza dietro la safety car è uno dei momenti più delicati, normale che il primo, che è poi chi detta l’andatura, cerchi in tutti i modi di ostacolare e metter in difficoltà chi sta dietro. E normale che chi sta dietro cerchi in tutti i modi di stare vicino e fregare chi sta davanti. Fin qui ci sta tutto, ci sta pensare che Lewis abbia esagerato, ci sta pensare che Sebastian fosse troppo vicino, ci sta arrabbiarsi con l’uno e con l’altro e soprattutto ci sta che Vettel si arrabbi con Lewis. Ma quello che è accaduto dopo no, non ci sta. Affiancare Lewis e sbattergli contro di rabbia volontariamente non ci sta. Il fallo di reazione non è accettato, non è scusato e soprattutto è proprio brutto da vedere. Come del resto è stato brutto da sentire un Genè che fino all’ultimo sosteneva il tedesco e la sua buona fede quando tutti, persino Vanzini hanno detto che la spallata contro Hamilton era assolutamente voluta e cercata. Marc ti vogliamo bene, ma a tutto c’è un limite. Ci sono comportamenti che vanno tenuti e regole che vanno rispettate. E non parlo di regolamenti di gara, parlo di regole di rispetto ed insegnamenti. Essere famosi significa anche avere degli obblighi oltre che dei privilegi. A livello umano è tutto capibile e giustificabile e ben venga vedere che un pilota da tutto se stesso dentro la vettura, ma a livello sportivo no. La rabbia di Seb è comprensibile, ma un 4 volte campione del mondo non può permettersi una reazione ed un gesto così. E poco importa che questo gli sia pure costato la vittoria, visto che si è beccato 10 secondi di penalità (e poteva andargli anche peggio sinceramente) ciò che conta è che non si può e non si devono vedere cattiveria o gesti di vendetta in pista. Non è bello e crei un precedente pericoloso: fatto a 40 km/h ha pochi rischi, ma se permetti certe cose senza dare sanzioni corri il rischio che succeda di peggio in altre circostanze in futuro. Ieri hanno perso sia Seb che Lewis e poco centra in tutto questo l’ordine di arrivo. Sono due piloti straordinari, ma ieri hanno dato entrambi il peggio di loro stessi. Chi più e chi meno. E lo dico da appassionata, da persona che ama da sempre questo sport e che ama le lotte in pista, quelle vere, quelle senza troppa eleganza, ma quelle comunque belle da vedere. Le reazioni da donna mestruata non sono ammesse. Perché va bene essere tifosi arrabbiati, ma poi bisogna pure fare i conti con l’obiettività. Litigate e scannatevi fuori, in pista date il massimo e regalateci battaglie spettacolari, ma comportatevi da campioni quali siete.
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