Il progetto è multiculturale, ovvero abbinare le celebrazioni per i 60 anni della 500 (data di nascita 4 luglio 1957) con un progetto Unesco sul patrimonio da salvaguardare, il tutto abbinato all’arte di due ragazzi che nel campo della musica e della pittura hanno trovato il modo di unire le due cose. Giovanni Caccamo e Giovanni Robustelli si esibiranno in sei date in Italia presso località scelte appositamente (si partirà da Siracusa) unendo le melodie del giovane vincitore del festival di San Remo giovani del 2015 con l’arte e con pitture create al momento. Il tutto in un contesto dove la Fiat 500 rappresenta quel filo conduttore dell’arte popolare.
Non c’è dubbio che la piccola di Casa Fiat sia diventata una icona dell’immaginario popolare, la prima auto a consentire la diffusione di massa della mobilità indipendente, una vettura che nella prima versione, dal 57 in poi, ha venduto in totale 6 milioni di esemplari, di cui 4 milioni della versione precedente, che sembrano poca cosa rispetto al successo dell’attuale 500, che in appena 10 anni ha già visto 2 milioni di clienti con un mercato in continua espansione. Per Fiat celebrare i 60 anni è stato qualcosa di più che parlare di un modello (che avrà la versione dedicata molto presto, attorno al compleanno della piccola) visto che non si tratta solo di auto ma di una vera e propria icona popolare, quella che ha permesso al piccolo e modesto cittadino della provincia italiana di muoversi con la famiglia, usarla per lavoro, godersela per il week end in quelli che erano considerati gli anni del boom economico, quello in cui tutto era possibile, basta volerlo.
Ecco, più che parlare di un’auto si parla di una tendenza, di uno stile, di un modo di vivere e intendere questa piccola agile simpatica vettura, come il filo conduttore dell’arte e della classe made in Italy abbinata a un progetto interessante curato da Unesco.
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