L’OPINIONE/PEUGEOT OPEL CHI VINCE E CHI PERDE

Il gruppo PSA (al secolo Peugeot-Citroen) acquista per 2 miliardi di euro Opel da General Motors (GM). PSA rinuncia a competere in Cina (immagino con il marchio Opel) ed evidentemente GM rinuncia al mercato europeo.
Conoscendo un po’ la mentalità degli “automobilari” e sapendo che sono rimasti fra i pochi industriali ad avere una visione di lungo termine (per forza, visto che normalmente i loro orizzonti temporali di investimento valgono come minimo 10-12 anni) non posso fare a meno di fare alcune considerazioni che mi piace condividere qui.
La prima è che bene ha fatto GM ad aspettare 7 anni prima di rimettere Opel sul mercato, visto che l’ultima volta si era vista offrire “solo” 1 miliardo (da Magna Steyr, mentre il Sergione nazionale aveva provato a portarsela a casa “gratis et amore dei” ma l’Angelona non aveva abboccato).
La seconda è invece meno speculativa (nel senso pecuniario) ma più speculativa “filosoficamente” e non può fare a meno di vedere in questa decisione un segno dei tempi.
In sostanza gli americani stimano, correttamente, che è molto meglio portare a casa 2 miliardi di euro subito (più qualche centinaio di milioni di euro di perdite future in meno) e rinunciare al mercato europeo (ma tenendosi ben libere le mani in Cina) che non il contrario, cosa che invece fa PSA. Insomma “Parigi val bene una messa” e se la messa è un “de profundis” ancora meglio.
La terza considerazione è invece cercare di comprendere le ragioni di PSA e capire cosa si stia comprando la famiglia Peugeot con 2 miliardi di euro (quelli subito, ma mi è meno chiara la parte dei 10 miliardi di “liabilities” relative al fondo pensione degli operai tedeschi, inglesi e spagnoli). E qui è davvero più dura.
Sotto l’aspetto commerciale, mi puzza di mezzo pasticcio. Certo, si aumenta la mitica “market share”, ma a che prezzo? PSA, che aveva già sofferto enormemente per limitare la concorrenza fratricida dei marchi Peugeot e Citroen, adesso, non contenta, si mette in casa un terzo marchio (Opel in Europa continentale e Vauxhall in UK) che è in piena sovrapposizione con gli altri due. Quindi niente “trade-up” commerciale, non è l’indiana Tata che compra Jaguar & Land Rover o la cinese Geely che acquisisce Volvo.
Si dirà, non si trascurino le valenze industriali di miglior assorbimento dei costi fissi industriali… un bel par de ciufoli!
In Europa, Opel ha un pesantissimo sistema industriale che GM ha faticato enormemente a ridurre negli anni e soprattutto concentrato nella costosissima Germania, dove se fabbrichi BMW, Audi o Mercedes ancora puoi pensare di cavartela, ma se fai delle poverelle Opel o Ford, son cavoli amari (ed infatti GM vende…). E se qualcuno pensa che i francesi avranno gioco più facile degli americani a chiudere baracca in Germania (o in Francia), non conosce né i sindacati tedeschi né quelli francesi.
Quindi o hanno messo in conto ulteriori miliardi (ma tanti davvero) per chiudere quelle baracche o le sinergie te le puoi mettere in saccoccia…
Quindi i francesi, in un trade-off di scelta di investimento osceno, scelgono l’ardua via della scalata alla leadership europea (dove, per capirci, il nemico da battere è semplicemente il leader mondiale VW, tra l’altro fortissimo dove? In Cina!) anzichè tentare la non meno ardua ma almeno più remunerativa via della “globalizzazione”.
Mercato europeo dove TUTTI i costruttori mondiali sono presenti, cinesi, giapponesi, coreani, indiani ed adesso un po’ meno di americani.
Trascuro, per evitare di farla troppo lunga, tutte le ulteriori considerazioni che potrei fare sul fatto che in un settore così “capital intensive” PSA concentri tutti i rischi in area euro, legandosi quindi alle dinamiche di un solo mercato pur continuando a dipendere per il sourcing in buona parte dal dollaro.
Insomma, la morale di questa storia è davvero tristina per noi europei (più per i latini che per i sassoni senza l’anglo davanti però). Ovvero che in Europa ci si stia cominciando ad azzannare come cani affamati su un osso che è sempre più spolpato piuttosto che scegliere di giocare una partita sullo scacchiere mondiale.
Last but not least, agli irriducibili filo-FCA segnalo che questa NON è una buona notizia per FCA per almeno due buone ragioni:
1) Mary Barra (la capa di GM) che di alleanza con FCA non ne ha mai voluto sentire parlare, senza Opel è finanziariamente molto più forte.
2) GM senza Opel, tenuto conto di quanto detto prima, è comunque meno interessante per FCA ed anche se facessero un accordo GM-FCA, l’Europa a questo punto ne sarebbe esclusa.
Comunque, come al solito, chi vivrà vedrà…
p.s. Nell’immediato comunque ci sono già dei candidati “losers” e penso ai dealers di entrambi i marchi ed al fatto che come fu per Nissan con Renault, ne resterà uno solo!
#Peugeot #ps #opel #fca #mercato
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