F.1 GP Azerbaijan 2018 Briatore propone doppia gara e griglia invertita per il futuro

 

A Baku è arrivato anche Flavio Briatore che proprio in prossimità della prima curva ha una sede del Billionaire locale. Giubbotto di pelle nera con tanto di logo del locale, Briatore è arrivato nel paddock insieme a Bernie Ecclestone e si è intrattenuto con la stampa. “Eccoli qua i tossici, gli elementi velenosi della F.1 da eliminare” ha scherzato Briatore. Poi, entrando nel merito della F.1 attuale, ha risposto a qualche domanda.

 

Che ne pensi del lavoro di Liberty Media? “Ho visto che hanno impostato diverse cose, ma un conto è impostare un altro è lavorare. Sono due cose diverse. Vedremo come evolveranno le cose”. Per la F.1 attuale hai qualche ricetta? “nessuno ha una ricetta giusta e tutti le hanno, dipende da come la vedi. Secondo me la F.1 deve avere degli elementi di imprevedibilità, che poi portano la gente a guardare le gare e ad appassionarsi. Senza è scontata. In Cina con la safety car è aumentato l’audience? Bene, allora facciamo entrare due o tre safety car a gara e magari facciamo anche due partenze così la gente si interessa alle corse…”.

 

Scherzi a parte, cosa potrebbe funzionare in F.1? “Intanto capire se deve restare così o farlo diventare un intrattenimento. Se la guardiamo sotto questo aspetto, allora bisogna inserire delle variabili. La prima, secondo me, è che le gare sono troppo lunghe. Si potrebbe fare gara 1 e gara 2 di 40 minuti circa. Avresti due partenze e nella seconda gara i primi sei potrebbero partire a griglia invertita. Magari nell’intervallo di 10 minuti o poco oltre intervistare i piloti, metterli in contatto col pubblico. Ve lo immaginate un Hamilton o un Vettel che da sesto rimontano fino alla testa della gara? E che rispondono in diretta facebook o instagram agli appassionati? Ci sarebbe un salto di popolarità. La stessa dovrebbe avvenire col muretto dei box. Uno a casa potrebbe fare delle domande, interagire col box e ricevere una risposta. Per me sarebbe un bel sistema di condivisione. Io faccio le dirette facebook e rispondo alle persone collegate. Ecco questo è un modo, secondo me, per dare verve alla categoria. I tempi sono cambiati, fino a 4 o 5 anni fa le cose erano molto diverse, oggi viviamo in un mondo in cui c’è gente che oggi studia e si impegna per qualcosa che magari fra tre anni non esisterà più. Se la F.1 vuole mantenere appeal, interesse, deve fare i conti con questi scenari che non sono più quelli di ieri”. Quindi per prima cosa decidere cosa fare da…grandi, ma mettere tutti sullo stesso piano sarebbe possibile? “E’ una bella idea difficilmente applicabile. E’ come se il Real Madrid venisse battuto dal Sassuolo. Bello sulla carta, difficile da realizzare”.

 

Eppure in F.1 è successo…”Sì quando con Benetton abbiamo battuto i grandi, ma avevamo una macchina onesta e sopratutto un gran pilota come Schumacher”. Certo, però ti immagini i consigli di amministrazione delle grandi case dover spiegare perché con 2000 persone hai perso una gara con una squadra di 200 operai e tecnici? “In verità dovrebbero avere tutti 200 persone, le 2000 sono inutili ma fin tanto che resta così è normale che chi spende di più poi possa volere di più. Non è normale dover spendere tutti questi soldi per cose che alla gente non interessano affatto, turbo, recupero energia e via di questo passo. La gente vuole cose semplici, gare spettacolari, gli sponsor vogliono vedere i loro marchi in TV e da una audience maggiore, se poi le gare non le vedi e quelli che sono qui in pista non comunicano, allora uno perché deve spendere dei soldi? E’ un gatto che si morde la coda, spero la capiscano e la smettano di essere tutti blindati senza comunicare, nè parlare. In fondo siamo qui per questo o no?”.

automoto.it

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