IL GP DEL GIORNO DOPO Messico dislessico, ovvero il GP della Montagna. AAA Stilista cercasi a Sky

DI HERIBERT STOHR
Al sabato è Bottas a decidere la griglia di partenza. Il suo crash a effetto domino (muro-muro-muro-muro-newjersey in plastica) all’ultima curva fa rallentare quasi tutti i papabili alla pole tranne Verstappen che ama le bandiere arancioni, ma non quelle gialle e si becca una penalità di 3 posizioni anche per aver candidamente ammesso ai microfoni di aver tenuto giù il piede. Tirata d’orecchie da Horner che minimizza la manovra di Max. Ci gustiamo un siparietto di Binotto, che dovrebbe bere chinotto, perché per due volte si ostina a dichiarare che entrambi i piloti Ferrari, in relazione all’incidente del finlandese, avevano rallentato dimenticando che Leclerc aveva già passato il traguardo quando Bottas cambiava i connotati della sua monoposto.
Gara. Via. Vettel fa subito una porcheria (non sanzionata) spingendo per due volte Hamilton verso il prato, non lasciando lo spazio di una macchina come da regolamento.
Le Ferrari al comando della prima curva mentre Max fa il duro con Lewis, si toccano due volte, creano scompiglio e l’inglese ha la meglio. Albon è buon terzo ma quando Hamilton lo raggiunge, confesso a mia moglie che l’inglese vincerà la gara. Bottas fa il tordo facendosi infilare dall’olandese al tornantino dello stadio ma una pizzicata nel baffo teutonico provoca una foratura a Max.

Un colpo al cerchio e uno alla Bottas.

Pit stop per lui e gomme bianche di vergogna. Sequenze di pit stop : Kvyat 11° giro, Norris al 13° con errore svito avvito del meccanico-pistola + retromarcia a volenterose bracciate, Albon al 15° e Leclerc (perché “coprire” Albon ?) al 16°, entrambi gomme gialle per cui strategia doppia sosta come Sainz. Intanto pifferano Vettel e Hamilton continuando la loro buona musica. Perez al 21° gomme bianche, Giovinazzi al 22° ma cade zoppo dal cavalletto perdendo l’ora solare e……all’improvviso entra al pit Lewis al 24° giro montando gomme bianche per strategia a una sosta. Mancano ancora 47 giri alla fine. Sosta anticipata ? Viene da pensarlo vedendo fermarsi Bottas dopo ben 13 giri per le consuete gomme bianche. Torna ai box smoccolando Sainz “Santa vaca de chicle !” per il secondo pit. Vettel sembra l’eroe dei due mondi facendo il suo pit unico al 38° giro per gomme bianche. Hamilton aspetta la nuova sosta di Leclerc (43°giro) per andare in testa dimostrandosi più rarefatto di tutti gli altri. Al 45° nuova sosta per Albon che diventa Albin montando le bianche ma poi non è più pimpante come nei primi giri e si distacca dai 4 cavalieri dell’apocalisse. Valtteri sBottas nel rettilineo lungo perché neanche smontando tutti gli alettoni riuscirebbe a superare Sebastian. Vince Hamilton gestendo magicamente gli pneumatici mitici, poi vicini a lui Vettel, Bottas e Leclerc. 5° Albon, 6° Verstappen che fa un week end col piede destro da Verstappen ma con la testa da Verstappen. Quasi una volata fra Perez 7° e Ricciardo 8° che, in un tentativo di sorpasso, si era fumato un bel po’ d’erba. Gasly 9°. Un pizzico di emozione finale la concede Kvyat che colpisce Hulkenberg all’ultima curva e si prende un bel 10. No, non è un voto ma sono i secondi di penalità che gli vengono inflitti per la gomitata al tedesco. Misterioso ed indecifrabile il 13° di Sainz, che continuava a dire puta anche togliendosi la tuta. Male le Haas, le Alfa Romeo e le Williams. Ritirati per fiacca Raikkonen e Norris. Degni di nota, nella troupe di Sky, Carlo Vanzini rasato che ammette in diretta, era ora, di essere nessuno, inoltre la variopinta camicetta della Masolin è stata trascurata a causa dell’evidente primo piano centrale su coscia destra. Anche in Umbria vince il centro-destra.
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