F.1 ANTONIO GIOVINAZZI: “Correndo si impara, più cattivo in pista sempre buono fuori”

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Antonio Giovinazzi sarà ancora pilota Alfa Romeo per la stagione 2021, l’annuncio della Casa del Biscione è arrivato alla vigilia del GP di Imola, terza gara della stagione in Italia e ha reso più bello questo week end per il pilota pugliese. Avere davanti a sè il terzo anno di F.1, con al fianco Kimi Raikkonen, il più esperto del mondiale, è per Antonio un ottimo biglietto da visita: “Sì, lo confermo. A parte la soddisfazione di essere ancora nel team col quale ho esordito tre anni fa, esiste un processo di crescita che per un giovane pilota è essenziale. Quando poi al fianco hai un campione come Kimi Raikkonen, allora diventa ancora più importante”.

– A cosa si deve questa riconferma ufficiale?

“Credo sia dovuta al fatto che gara dopo gara, prova dopo prova, ho migliorato e fatto dei passi in avanti. Avere di fronte una terza stagione con lo stesso staff è sintomo di miglioramento e di continuità e sono molto felice davvero. Non è facile correre in F.1 perché sei sempre al limite, devi spingere sempre e quando lo fai puoi commettere degli errori. Imparare da questi, migliorandosi,  è alla base e per questo non bisogna mai mollare o darsi per vinti, ma continuare l’apprendimento”.

– Raikkonen è il pilota più esperto del mondiale, cosa hai imparato da lui?


“Tantissime cose, impossibile citarle tutte. Dall’approccio alle prove, alla gara, alla visione strategica. E poi, come ha fatto domenica scorsa in Portogallo, con un primo giro che da 16 lo ha portato al 6 posto, ha dimostrato di avere una carica incredibile e ancora tanto da dare. Chiaro che per me è un esempio, se riesco a stargli davanti e a fare tutto bene per me è una vittoria, se invece non riesco imparo da lui dove migliorare. E’ un processo continuo e poi Kimi è una persona fantastica, davvero il miglior compagno di squadra che un giovane potesse sperare. Un’altra cosa importante è che abbiamo lo stesso feeling sulla macchina e questo è fondamentale per la squadra perché abbiamo dei riscontri certi e immediati, con uno come lui al fianco devi dare il 100 per cento e forse non basta nemmeno”.

– Le statistiche dicono che sei il re delle partenze, sei il pilota che nel corso del primo giro ha guadagnato più posizioni in pista…

“E’ vero, quest’anno nei primi giri sono riuscito a guadagnare molte posizioni. Ho lavorato molto su questo perché l’anno scorso era un po’ il mio debole. Mi sono impegnato e ho trovato un equilibrio che mi porta a recuperare subito posizioni e a poter lottare per la zona punti. In gara cambiano molte cose e se resti bloccato dietro, non è detto che pur avendo un buon ritmo riesci a passare, invece nei primi giri, con la giusta dose di grinta, si riesce a fare qualche sorpasso che poi alla fine si rivela utile”.

– Ottime le partenze, ma la seconda parte di gara in alcuni casi non è stata soddisfacente come la prima, come mai?

“Intervengono molti fattori, dalle strategie, al cambiamento delle situazioni in atto, dal ritmo che puoi mantenere, dalle comunicazioni radio, a volte concitate che sentite in TV, forse vi fate una idea. Se la prima parte, ovvero le partenze, dipendono da me, il resto è un lavoro di squadra che coinvolge tutti e tutti insieme diamo il massimo in ogni frangente”.

– Stupito di lottare con Vettel e la Ferrari come accaduto in alcune gare?

“Senza dubbio perché Seb è un grande campione e la Ferrari è sempre la Ferrari, per cui lottare contro di lui è sorprendente. A volte sono arrivato davanti, a volte lui, ma sono sempre stati duelli molto belli e corretti”.

– Cosa aspettarsi dal 2021 dal motore Ferrari?

“Dovremmo avere un motore più potente e una macchina migliorata in vari aspetti, per cui mi aspetto dei miglioramenti, sarà importante però continuare a crescere e a non commettere errori e se capitasse, imparare da questi e rialzarsi. In un processo di apprendimento, sbagliare può capitare, ma come dico io non è importante cadere quanto il rialzarsi subito e migliorare”.

– La stampa e i tifosi sono stati vicini oppure hai avvertito una certa distanza, visto che sei un pilota italiano?

“Il fatto di essere italiano non deve essere motivo di lusinga. Se uno sbaglia deve essere detto e credo proprio che sia la stampa sia i tifosi siano stati vicini e siano stati obiettivi. Se leggo delle critiche non mi arrabbio perché vuol dire che posso migliorare e prendo lo spunto per farlo partendo proprio da quelle critiche, fanno parte del processo di crescita”.

– Da italiano c’è però sempre il sogno Ferrari da qualche parte…

“Ovviamente è il sogno da bambino, ma la Ferrari per il futuro è una squadra ben assestata, c’è Carlos Sainz per i prossimi due anni al fianco di Leclerc, hanno una formazione molto forte, e io in questo periodo devo fare di tutto per meritarmela una Ferrari lavorando al meglio con la mia squadra, mostrando di valere e fare risultati per il team e chi ha creduto in me”.

– Una critica che possiamo fare è che Antonio Giovinazzi è un bravo ragazzo in un ambiente di squali…

“Colpa dei miei genitori” dice ridendo “sono stati loro che mi hanno dato una educazione improntata al rispetto e alle buone maniere, a 26 anni non posso certo cambiare. Di sicuro sarò più cattivo e grintoso in pista, come hanno dimostrato le partenze di questa stagione, ma resterò sempre un bravo ragazzo fuori dalle piste. Lo devo a loro”.

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