F.1 Gp Francia, un paddock triste. Meno male che Ricciardo e Hulk ci mettono una pezza. E Hamilton r

di Giuseppe Magni Foto Ciccarone
Siamo arrivati alla domenica mattina, qui al Paul Ricard. Mi accorgo che c’è una bella differenza tra gli habitué, che camminano quasi stancamente nell’ampio vialone centrale, gli addetti delle squadre e dell’organizzazione, che lavorano, impegnati, tanti quasi trafelati, come fossero in preda a troppe cose da fare tutte insieme, i VIP che stazionano in centro al viale, impegnatissimi a mostrare a chicchessia che sul loro pass c’è scritto proprio così: VIP. È gente che è qui oggi per l’evento Formula Uno, ma si nota che tanti, soprattutto tante, vorrebbero essere altrove. Nonostante la giornata stupenda, c’è infatti un gradevole venticello che però scompiglia le acconciature. E allora, che non sia mai!
C’è anche qualche appassionato, isolato qua e là: lo si nota subito: gli occhi sono sgranati, al passaggio di Nico Hulkenberg della Renault. Il pilota tedesco protagonista ieri mattina di una scena esilarante: stava attraversando il Paddock a piedi e, inquadrato dal basso da una telecamera, ha estratto di tasca il telefonino e si è messo a sua volta a fare un video al cameraman che lo stava seguendo! Chissà poi quali sono state le immagini mandate in onda? Quelle del cameraman o quelle di Nico? Una bella scena, che ha strappato finalmente un sorriso, in un paddock dove, francamente, se ne vedono troppo pochi. Pochissimi. Pensavo davvero che in paradiso si potesse, si dovesse essere più felici. Credo che, a forza di stare chiusa qua dentro, a tanta gente manchi un po’ la percezione della realtà, del mondo in cui vive, della passione che c’è fuori e che dovrebbe essere dappertutto percepibile anche qui dentro. Non è così, purtroppo.
Il profilo di Hamilton con la foto scattata nel paddock. Sotto invece il momento in cui ha pitturato l’asfalto coi pennarelli!
Anche chi ha il cuore che batte forte, che si emoziona, che sogna, qui dentro è costretto a diventare un freddo, un professionista, uno sempre impegnato e anche un po’ stressato. Sembra che faccia figo così. Ma siete in Formula Uno! Che diamine! Su col morale, dai! Ad alcuni mi verrebbe da abbracciarli, tanto son tristi… Anzi, no! Non si può! Vietato il contatto fisico!
Ci sono anche le eccezioni, per fortuna: per esempio le ragazze dei bar nei motorhome delle squadre, Ferrari, Alfa Romeo, Mercedes e anche Pirelli, sono di una simpatia e di una solarità eccezionali. Vai a bere un caffè e ti mettono a tuo agio, di buonumore, sempre col sorriso, di quelli belli, di quelli veri. Una gran bella immagine per la Formula Uno.
Un’altra eccezione, un qualcosa di molto particolare, si è vista ieri sera, quasi verso le venti, proprio davanti al motorhome Mercedes: davanti alla struttura, proprio sull’asfalto, c’erano disegnati i limiti e la sigla di un parcheggio. La sigla originale era OOD, disegnata con la classica vernice bianca da asfalto stradale. Era. Perché poi è arrivato Lewis Hamilton, sì, proprio lui, il cinque volte campione, e, diciamolo, il più forte di tutti, in questo momento. Ha notato la sigla per terra e deve aver avuto una folgorazione. Si è infatti fermato, ha preteso che gli portassero un paio di pennarelli, uno argento e uno nero, si è chinato per terra e si è messo a modificare la sigla del parcheggio! Sì, state leggendo bene: il più grande pilota della Formula Uno moderna su è messo a disegnare per terra, forse condizionato da che lo ispira quando è al volante. C’era pochissima gente a quell’ora, quasi nessuno, tranne quelli del suo strettissimo entourage. Ma eravamo lì anche noi e non credevamo ai nostri occhi. Lewis era molto impegnato con i pennarelli… Poi abbiamo scoperto che stava pensando davvero a chi, da lassù, lo ispira quando è al volante. Infatti la scritta, da OOD, è diventata GOD, grazie al paziente lavoro del fuoriclasse di Stevenage. Il risultato e il suo pensiero in proposito lo potete vedere su Instagram, sul suo profilo.
Una scena molto bella, molto intima, che gli addetti Mercedes hanno tentato di celare. Qualcuno ha commentato acidamente, ma è stato bello, quasi toccante vedere questo aspetto, apparentemente una stranezza, del carattere, dell’anima di questo campione così grande. Grazie Lewis! Tu hai voluto ringraziare chi di dovere perché ti apre gli occhi, ti mostra i suoi segni, noi ringraziamo te, che ci hai fatto vedere qualcosa di diverso, ci hai fatto riflettere sul fatto che, troppo spesso, siamo impegnati in cose sbagliate, come il telefonino o altro, e siamo incapaci di goderci i momenti belli. Come, forse, tanta, troppa gente che si vede in giro. Anche qui dentro. Detto da uno che ci aveva appena deliziato con una pole position stratosferica, è davvero tanta roba. Davvero grazie, Lewis! Campione anche di umanità.
#F1 #GpFrancia #Hamilton #Appuntidiviaggio #RMCMotori #PaoloCiccarone
Condividi su: